SAGRA/DIETRO LE QUINTE… LA POLITICA. FUMATA GRIGIA DOPO I VERTICI INFORMALI



Mauro Piazza, Signorelli e Antonio Pasquini riuniti con Denti e altri nella sede della CM; sindaci di Valle (molti) e Lago (quasi nessuno) davanti alla Palazzina ‘Valsassina’ a sentire Guido Agostoni. In mezzo a tutti, fin dal mattino la presenza costante di Bruno Colombo che osservava il tutto e al quale i vari amministratori si rivolgevano – non solo per un educato saluto. Come previsto, l’inaugurazione della Sagra delle Sagre edizione 2014 non è stata solo un’occasione celebrativa e legata esclusivamente alla fiera. Si doveva parlare di ‘cadreghe‘ e di poltrone e poltroncine si è in effetti discusso, abbondantemente. A quanto pare, senza però venire a capo di una situazione particolarmente complessa.VILLA LOCATELLI

Due come noto i nodi principali da sciogliere: presidenza e consiglio della Provincia di Lecco da una parte, nuovi vertici della Comunità Montana VVVR dall’altra. Paradossalmente, la più desiderata sembra essere proprio la poltrona di Pratobuscante – certo più "in bilico" dal punto di vista politico e meno complicata da gestire rispetto al ‘pericoloso’ laboratorio-Provincia. Pare infatti che, malgrado la probabilissima assegnazione ad un esponente del PD della guida di Villa Locatelli, questa non faccia gola proprio a nessuno. Troppo buio il futuro dell’istituzione, appesa ad un filo, svuotata di competenze e prebende, destinata a durare poco e obbligata a riportare ad una assemblea di sindaci (a loro volta stressati da patti di stabilità e quant’altro) – oltretutto per un periodo transitorio.

Ecco che nell’enigmatico gioco di incastri fatto di cariche, nomi, sigle e correnti, più che la Provincia assume appeal (se non altro per la maggiore fluidità della situazione dunque per l’intrigante difficoltà a risolvere il "giallo" di Fornace Merlo) proprio la sfida per la successione ad Alberto Denti.

Se infatti l’amministrazione provinciale è destinata ad un PD, pur con i conti tutti ancora da fare e la concreta probabilità di vedere tre liste contrapposte, quassù le cose sono molto, molto più aggrovigliate. C’è infatti un candidato ancorché non ancora ufficializzato (Guido Agostoni) ma secondo radio elezioni quest’ultimo non avrebbe i numeri desiderati – ovvero potrebbe farcela tecnicamente, ma con una maggioranza di paesi dalla sua risicata e a rischio di "imboscate". 

Il sindaco di Pasturo cerca il consenso, lo si è visto anche sabato nei capannelli di primi cittadini e loro delegati che si formavano nel piazzale della Sagra; i bene informati affermano però che il centrodestra stia cercando di convincerlo ad accettare la "scomoda" alternativa dell’altra presidenza. Già perché proprio di un Agostoni alla guida della Provincia si continua a parlare, sempre più apertamente in questi giorni. Una soluzione che otterrebbe il via libera di Piazza, Nava & C. in modo da chiedere, in cambio, la poltrona valsassinese.
 
Lunedi' il consiglio provinciale si fa a BarzioMa se il PD in Comunità Montana non è abbastanza forte da poter aggregare una maggioranza significativa attorno a un proprio candidato, pure gli altri appaiono in difficoltà. Si era fatto il nome del sindaco di Taceno Marisa Fondra, con quest’ultima però che avrebbe declinato l’offerta per ragioni personali/professionali; piace a molti anche fuori dall’area NCD-Lega-Forza Italia l’ipotesi di Carlo Signorelli (Perledo, già assessore provinciale) ma pure lui (almeno in via ufficiosa) sarebbe impossibilitato ad intraprendere l’ormai imminente campagna elettorale per la CM. E allora, chi resta?

Rispunta il nome del primo cittadino di Varenna, Molteni. Che potrebbe sfruttare l’onda lunga della "vittoria" giudiziaria in primo grado contro Linkem in una battaglia in tribunale voluta proprio da lui. Ma l’ex presidente della Comunità sembra non riscuotere a sua volta un consenso "largo". E altri nomi, almeno ad oggi, latitano.

Dopo Denti (Valsassina), un presidente "del lago"? Ieri non si son viste carovane di amministratori provenienti dal Lario, anzi… La Val Varrone? Conta poco numericamente e già l’ultimo eletto rappresentava un paese piccolo come Parlasco… Insomma, malgrado i vertici informali di sabato 9 agosto, a poco più di un mese dalla prima ‘chiamata’ al voto il rebus della presidenza (ma anche della giunta) della Comunità Montana rimane tale. E attenzione, perché le norme in materia non sono benevole e senza un accordo il "rischio" è di giungere addirittura ad un clamoroso scioglimento della stessa CM, in assenza di un presidente eletto. Ipotesi improbabile ma – ad oggi almeno – non del tutto impossibile alla luce proprio della totale mancanza di convergenza su un candidato "forte".

La politica però ci ha abituati a stupefacenti se non miracolosi colpi di scena. Per il prossimo, c’è tempo fino al 15 settembre (data del voto). Anzi, meno ancora perché prima dell’assemblea andrà depositato uno o più nominativi di candidati…

 

 

 

 

 

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