“Con questa pioggia i miei clienti che di solito sono abituati a fare escursioni e andare in giro sono fuori sul balcone ad aspettare”. Fermo immagine di un’estate noiosa e che sta colpenso gli albergatori in Alta Valle. Tutti puntano alla seconda metà di agosto e al principio di settembre per cercare di raddrizzare una stagione andata storta. L’impressione comune, raccolta direttamente dagli albergatori in Alta Valle, è che quest’anno il maltempo e le insistenti precipitazioni abbiano giocato un brutto tiro. A completare il grigio quadro la crisi, la riduzione del potere di acquisto delle famiglie e le tasse.
Inevitabile il calo di presenze e, anche se non mancano diverse sfumature, sul tappeto resta la convinzione comune: “con la pioggia gira meno gente, e se gira meno gente c’è meno lavoro”. A colpire inoltre è come la richiesta – quantomeno nei mesi estivi e per Ferragosto – in realtà non sia necessariamemente diminuita, ma poi con il maltempo molte prenotazioni vengono disdette oppure molti clienti aspettano fino all’ultimo per confermare. A portare lavoro il turismo di affezione con i clienti abituali e di lunga data e l’arrivo in Alta Valle di visitatori francesi.
A soffrire maggiormente le strutture di dimensioni maggiori, anche perché devono sopportare maggiori costi, e sia l’Albergo Alpino a Casargo che i Sassi Rossi a Crandola non negano di non essere riusciti a riempire le numerose stanze, o di averlo fatto solo a sprazzi. Voce fuori dal coro il piccolo B&B la Ca’ di Sala a Margno che è comunque riuscito ad avere sempre le camere piene anche se – come ci ha confidato la proprietaria stessa- “ho solo 3 stanze, quindi incontro meno difficoltà”.
Salendo di quota le difficoltà aumentano e quella che nei paesi è un temporale continuo nei rifugi è una tempesta, in tutti i sensi. Sia alle Betulle che a Giumello infatti gli esercenti constatano una riduzione – anche del 80% come segnalato dall’albergo Baitock- del proprio giro di affari. Luglio in particolare è stato disastroso, mentre ad agosto timidi segnali di ripresa, anche se quest’anno bisogna sempre guardare al cielo: “ho diverse prenotazioni per ferragosto,anche sulla terrazza, ma di questi alcuni li ho segnati con il punto di domanda perché se piove chiaramente non sarà possibile accontentare tutti”, dice Daniele Denti della Capanna Vittoria.
Inoltre in generale tiene banco, e non solo presso la categoria, la considerazione che in Alta Valle ci sia meno movimento e nonostante alcuni grandi eventi – come il Giir o lo sci d’erba a Paglio – le seconde case nei paesi sono state aperte solo all’ultimo, se non addirittura chiuse, riducendo ulteriormente il passaggio. Una difficoltà non nuova e con segnali a chiare lettere già negli ultimi anni, ma che in quest’estate a catinelle è stata impietosamente messa a nudo. La pioggia, la crisi e il minor appeal turistico non hanno quindi fatto sconti lasciando poco spazio di manovra, almeno per quest’anno.
"In un momento in cui il turismo seppur cambiato nelle abitudini si stava un po’ muovendo, il maltempo gli ha dato la mazzata". Così i titolari del Camping Grigna a Balisio. "Alla fine dell’anno mancherà all’appello il 40% delle entrate – lamenta Renato Carminati -. Chi ha un proprio luogo dove stare, i milanesi, arrivano appena vedono il sole comparire, ma altrettanto velocemente se ne vanno appena torna a piovere. Gli stranieri si fermano giusto una notte e appena vedono che il tempo rimane brutto ripartono. Per dove non si sa".
LA PRIMA PARTE DELLA NOSTRA INCHIESTA
ALBERGHI/RIFUGI/B&B, ESTATE DISASTROSA CAUSA CRISI E MALTEMPO
Scritto da: Redazione Economia e Lavoro – 09/08/2014
E’ un assioma: clima infame e pochi soldi in tasca allontanano turisti e villeggianti. Ma è davvero sempre così? Ne abbiamo parlato con alcuni operatori del settore in Valsassina, fotografando una situazione che, per queste settimane estive appare prevalentemente negativa. Prima puntata tra Altopiano, bassa Valle e Ballabio.