Le superiori? Una vera batosta per molti genitori e l’acquisto dei libri di testo per i giovani studenti spesso mette in difficoltà il bilancio familiare. Nonostante le politiche e il giro di vite per il contenimento dei costi infatti le cifre per i manuali negli istituti lecchesi sono allineate – attorno ai 350 euro. Costi maggiori al Liceo Classico, Scientifico e Artistico dove a incidere anche l’acquisto dei vocabolari.
L’iscrizione alle classi prime, ma anche alle terze, nello specifico è il momento in cui il costo dei libri di testo è particolarmente avvertito perché è richiesto l’acquisto di volumi che verranno utilizzati anche nelle classi successive. Il libro digitale sembra inoltre non essere ancora radicato nella cultura dei docenti che insistono sulla strada battuta dei manuali cartacei e, nonostante ormai molte case editrici specializzate propongano anche dei CD-Rom, in realtà spesso si tratta di supporti informatici ad integrazione del volume, senza quindi abbattimento dei costi.
Un grosso affare e un’importante economia di scala quella dei libri scolastici che nel 2011 (ultimo dato disponibile) secondo i dati raccolti dall’associazione italiana degli editori ha fruttato 649 milioni di euro, pari al 20% del mercato italiano dei libri. A sobbarcarsi le spese le famiglie e negli ultimi anni non è a caso aumentato il ricorso al mercato dell’usato e secondo contribuenti.it all’inizio dell’anno scolastico 2013/14 una famiglia su due ha rinunciato a volumi nuovi per i propri figli.
Il libro di testo inoltre non è la sola spesa per gli studenti e il corredo scolastico – tra cui zaino, diario, cancelleria, materiale da disegno – può incidere in percentuali molto significative, almeno pari ai libri. Forti variazioni di prezzo in base alle marche – ad esempio il comune diario varia da 5 a 18 euro – e alle esigenze dei docenti che talvolta consigliano l’acquisto di materiali specifici -come i rapidograph, anche 20-30 euro – a fronte di utilizzi sporadici.
Le spese di trasporto infine completano il quadro e, specialmente nella provincia di Lecco con diverse aree lontane dal capoluogo, sono un’ulteriore tegola in capo alle famiglie. Dalla Valsassina ad esempio anche fino a 700 euro a figlio per l’abbonamento annuo.