VORAGINE CREMENO: PER 40MILA EURO MARTIN POTREBBE PERDERE LA CAPPA



Di certezza ce n’è "mezza": la Regione Lombardia è pronta a finanziare con 200mila euro il primo lotto di lavori, quello della sistemazione sotterranea, indispensabile per la successiva di superficie. Ma per far arrivare tali fondi, altri enti subordinati (Comuni, Comunità montana o Provincia) devono metterne sul tavolo 40mila.

Il problema è che non ci sono: "E’ necessario assolutamente trovarli" – dice il sindaco di Cremeno Pier Luigi Invernizzi – "Noi ne abbiamo già spesi 50mila per le opere della prima emergenza, le fatture sono sul tavolo e dobbiamo pagarle. Purtroppo con il Patto di stabilità altri non ce ne sono, se lo allentassero… Qui i cittadini sono chiamati a pagare le tasse subito a livello centrale, poi per erogare i servizi… Tanto a diretto contatto ci andiamo noi sindaci".  Le frasi sono un po’ lasciate a mezzo, ma il senso è chiaro.

Lo Stato stamane era sul luogo con il suo rappresentante: il prefetto Antonia Bellomo, la quale però non ha potuto fare altro che promettere di istituire immediatamente una specie di conferenza di servizi tra enti per cercare di reperire i 40mila euro necessari a sbloccare i 200mila promessi dalla Regione.

Di tempo non ce n’è molto, il termine per dimostrare alla Regione di avere sul tavolo la somma in questione è il prossimo 30 novembre. "Sono grato per la propria attenzione sua eccellenza il prefetto, – continua Invernizzi –  e anche all’ufficio tecnico della Provincia, attivo fino dai primi momenti. Quest’ultimo in sole tre settimane ha prodotto il progetto di ripristino".

La sistemazione prevede due lotti di lavori. Il primo di bonifica del sottosuolo, ricostruirà con un tubo lungo 55 metri e largo 3 l’alveo dove scorreva il fiumiciattolo ora disperso nel terreno. La voragine di per sé è un pezzo di lavoro, l’acqua ha sbancato l’area predisponendo lo spazio per la posatura della condotta e limitando gli scavi.

Fatto ciò, poi potrà iniziare il secondo lotto, rappresentato dai cantieri di superficie destinati alla normalizzazione viaria. Costa 300mila euro e nessuno al momento sa da dove arriveranno. Così un’opera infrastrutturale che sulla carta prevede tempi tecnici di 3 mesi sotto, più 3 mesi sopra, al momento attuale appare sine die. Nel frattempo l’inverno avanza con le sue insidie, a rendere fragile il collegamento provvisorio tra Cassina, Moggio, Artavaggio e parte di Cremeno, a meno di non passare per l’incerta strada che porta nella Bergamasca.

 

 

 

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