Il messaggio di questa domenica è incentrato su due amori: a Dio e al prossimo: non in contrasto, ma in rapporto stretto tra loro. Questa è la novità assoluta del Cristianesimo: Dio e l’uomo non sono in opposizione, ma entrano in un rapporto d’amore tale per cui Dio ha colmato le distanze tra sé e l’uomo per mezzo di Gesù.
Di conseguenza l’uomo è tanto più uomo quanto più si avvicina a Dio, e quanto più si avvicina a Dio tanto più si rende vicino all’altro che è suo fratello, per l’unica paternità di Dio stesso.
Ma riusciamo a capire questo Mistero dell’Amore? Come amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente? Attraverso il prossimo, risponde Gesù!
“Il secondo comandamento è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso!” Ma finché non riusciremo ad amare chi rifiutiamo per istinto, restiamo fuori dal Regno. Gesù è stato l’incarnazione di questo amore sulla nostra terra. Il suo segreto lo ha lasciato ai suoi discepoli: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato.”
E allora quali sono, ad esempio, i nostri comportamenti di fronte agli stranieri, agli immigrati, alla gente di colore, agli orfani, agli handicappati, ai poveri in genere? Siamo aperti e disponibili per tutte le iniziative che si fanno nella Comunità cristiana per i poveri, gli ammalati, gli emarginati, e per tutti coloro che si trovano in difficoltà?
Aiutaci o Signore, ad abbandonare gli idoli del nostro egoismo per concentrarci sul primo e più grande comandamento, che è il comandamento dell’amore: tu, o Signore, ami l’uomo: messaggio che ci dovrebbe far impazzire di amore per te e per il prossimo!
Mt. 22, 34 – 40 Rito Ambrosiano
Don Graziano Bertolotti, vicario parrocchiale