La vicenda è molto complessa sotto il profilo tecnico-burocratico (e spesso s’incrocia con il livello politico e decisionale), ma la sintetizzeremo più avanti. Partiamo invece dalla notizia vera e propria, ovvero dal respingimento ad opera del Settore Ambiente ed Ecologia della Provincia di Lecco della richiesta avanzata dalla società Energia Valsassinese Srl, che chiedeva l’esproprio dell’area interessata alla captazione e la dichiarazione di pubblica utilità e urgenza per l’impianto idroelettrico destinato a succhiare acqua dal torrente Troggia tra la Bocca di Biandino e Acquatorcia, in particolare nella zona della stupenda cascata introbiese.
Il bello (o brutto, a seconda dei punti di vista) è che la stessa Provincia ha autorizzato a suo tempo (agosto 2012) la captazione, suscitando le proteste e un un ricorso avanzato dal Comune di Introbio, tutt’ora pendente al Tribunale delle Acque di Roma. Successivamente, a giugno di quest’anno era andata in scena una "Conferenza dei servizi" con tutte le parti o quasi al tavolo; in quell’occasione la materia venne in pratica rinviata ma ora si scopre con tanto di pubblicazione che riportiamo più in basso – che il dirigente del Settore Ambiente Luciano Tovazzi ha rigettato l’istanza proprio in base all’esito "negativo" di quella Conferenza. Nella quale pare avere avuto un peso rilevante la posizione della Soprintendenza per i beni culturali (che aveva inviato un ampio parere negativo rispetto al progetto).
E così, proprio a fine mandato di questa amministrazione provinciale – qualche maligno dice invece "grazie" al momento di passaggio istituzionale – ecco una stoccata quasi decisiva alle velleità di Energia Valsassinese, società con sede a Mandello ma proprietà nel Lussemburgo. Il fendente "mortale" però potrebbe tirarlo il famoso Tribunale delle Acque, il cui pronunciamento sul ricorso del Comune di Introbio è atteso per il prossimo 4 dicembre. E qui la questione merita due righe di commento: all’epoca quel famoso ricorso fu quasi un… parto (travagliato) e ci volle del bello e del buono per farlo partire. Con tanto di impegno di un nuovo assessore all’Ambiente (Riccardo Acquistapace, ora in minoranza, subentrato a G.F. Magni) e non poche polemichem, specie "sotterranee". Venne preparato da un’autentica autorità in materia, l’avvocato Paola Brambilla, legale di Bergamo con studio a Milano specializzata in cause ambientali; e ora, quasi supportato dalla decisione della Provincia, si appresta ad essere discusso a Roma.,
Un iter lunghissimo, ma cosa sono un paio d’anni quando l’oggetto della discussione – la bellissima cascata – è li da tanto tempo ed è citato perfino da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico:
“In Valsassina, infra Vimognie e Introbbio, a man destra, entrando per via di Lecco, si trova la Trosa, fiume che cade da uno sasso altissimo, e cadendo entra sotto terra, e lì finisce il fiume”.
Sotto, il diniego della Provincia all’autorizzazione unica richiesta da Energia Valsassinese.