I COMUNI SI AVVICINANO, MA INTROBIO RESTA FUORI DALLE CONVENZIONI?



Hai voluto sfasciare l’Unione dei Comuni? E adesso arrangiati… Gira, corre e si insinua in mezza Valsassina una voce che riguarda l’amministrazione introbiese: dopo l’addio all’Unione del Centro Valle (che gli avrebbe attirato l’antipatia di qualche vicino borgomastro) l’animoso sindaco dalle mille idee adesso rischia di ritrovarsi da solo. La particella di sodio dell’acqua Lete, grossomodo. Perché ora, a brevissimo – 31 dicembre 2014, ufficialmente – c’è da chiudere la partita delle convenzioni, vale a dire che i comunelli come i nostri devono mettere assieme PER LEGGE almeno sei servizi, unificando realtà che valgano, sommate, un minimo di tremila abitanti.

Ecco che Introbio tenta di bussare alla porta dell’Altopiano (così si dice in queste ore) dove però è arrivato prima qualcun altro: Pasturo. A occhio e croce, lo stesso territorio della locale Comunità Pastorale, un bell’aggregato da quasi seimila abitanti. Con Pasturo ma senza Introbio. E allora resterebbe l’antica vicinanza con Primaluna e Cortenova. Ma no, Airoldi è partito in quarta, mollandoli nella famosa Unione – e c’è chi giura che la cosa non sia piaciuta affatto ai colleghi sindaci.

Quindi l’immagine del titolare di Villa Migliavacca col famoso cerino tendente allo spegnimento pare proprio centrata. Tic, tac: passa il tempo. Il 31.12 è lì che si avvicina, ormai, e mentre gli altri paesi lavorano per le famose convenzioni Introbio fa la particella di sodio.

Questo ed altro non piace anche nella maggioranza uscita dalle urne del 25 maggio. Qualche consigliere – un paio in particolare – sbuffa. E ne bastano giusto due o tre per far saltare anche il più ardimentoso borgomastro "del fare".

Il Lasco

 

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