Gli abbiamo chiesto alcune opinioni su varie tematiche (Comune unico, tasse locali, scuola, voragine, profughi e altro ancora); fortunatamente non siamo un giornale cartaceo e su internet c’è spazio, perché nel consueto stile "torrentizio" Paolo Terzaghi ha risposto alle nostre domande con circa duecento righe di appunti, commenti ed opinioni. Ecco la lunghissima intervista realizzata con il transfuga dalla maggioranza di Pier Luigi Invernizzi:
Cosa pensa della fusione in un unico Comune dei quattro paesi dell’Altopiano?
Se le leggi che disciplinano la gestione associata delle funzioni a livello degli enti locali non cambieranno e se le condizioni economiche generali comporteranno sempre più tagli ai comuni, credo che per non attendere un imposizione dall’alto, questa sarà l’unica soluzione da tentare, nell’auspicio che a seguito di una fusione possano migliorare nei fatti le cose.
Tuttavia come può ben comprendere dalle mie parole vedo questa soluzione come “un’ultima spiaggia”, perché prima di procedere formalmente sarebbe bene comprendere nel merito alcune specifiche questioni, ad oggi, almeno per quanto mi riguarda, non molto chiare.
Se unire i quattro comuni attuali in un unico comune, potrebbe nel tempo portare il superamento di quel campanilismo ancora fortemente in essere, il motivo per cui si potrà arrivare a questo passo deve essere ricondotto ad aspetti finanziari e ancora ad un miglioramento dei servizi.
A tale proposito nascono spontanee alcune domande, ad esempio:
Dei quattro edifici ad oggi adibiti a municipio, quale sarebbe scelto come la struttura di riferimento ?
Se infatti dovessero essere mantenuti funzionanti tutti e quattro i fabbricati, non vedo sotto questo aspetto una possibile riduzione della spesa pubblica.
Quali sarebbero i costi cui andrebbero incontro i quattro comuni, come sono ora, in caso di semplici convenzioni, e diversamente quanto costerebbero i medesimi servizi riuniti sotto un’unica entità giuridica ?
La fusione dei quattro comuni potrebbe consentire di ottimizzare, magari riducendo sensibilmente il costo del personale, che a mio parere anche in termini di numero degli addetti complessivi appare eccessivo ?
Queste sono domande che come altre meriterebbero risposte da fornire ai Cittadini, per una più adeguata valutazione, poiché mi auguro che i ns. attuali amministratori considerino l’ipotesi del referendum consultivo.
Al di la degli aspetti economici gestionali, ciò che più mi fa dubitare è la visione di come amministrare l’ipotetico comune unico.
In primo luogo c’è da sperare che l’ente unico non attiri troppi interessi politici (interferenze partitiche), che a mio parere non fanno bene ai paesi piccoli e forse nemmeno a quelli grandi.
In secondo luogo sarebbero da comprendere i numeri di rappresentanza in un unico consiglio comunale. Trattandosi infatti di quattro paesi oltre a relative frazioni, quanti sarebbero i Consiglieri eletti ? La cittadinanza avrebbe un’adeguata rappresentanza, tra maggioranza e minoranze ?
In terzo e ultimo luogo va considerata la mentalità di visione di chi si proporrà agli elettori per guidare una così impegnativa macchina pubblica. Se infatti ieri, come oggi e domani, non prevarrà l’interesse pubblico/istituzionale in maniera lungimirante, ma prevarrano interessi privati diretti e o indiretti, ambizione alle poltrone e o stipendio da sindaco, allora avremo sulla carta un unico, ma povero paese. Una riflessione a ritroso degli ultimi quarantacinque anni, dovrebbe fare pensare …
Qual è la sua opinione sulla modalità di gestione della "voragine"?
Onestamente credo che l’ufficio tecnico comunale abbia ben gestito la fase di emergenza e fortunatamente nessuno si è fatto male. Come tutti i cittadini dell’Altopiano mi auguro che la situazione ritorni nella normalità al più presto, viste anche le difficoltà viabilistiche e le perdite economiche che la zona potrebbe avere. Certamente è scandaloso pensare a tutti i soldi che tramite le tasse e le imposte locali giungono a Roma dal nostro territorio e doversi trovare ora ad attendere, non si è ben capito quali tempi certi, per riportare la situazione alla normalità. Forse non sarebbe stato un male se l’Amministrazione avesse alzato un po’ più i toni con chi di competenza, anziché rimettersi totalmente alla volontà altrui, senza protesta alcuna. Non sempre regole e burocrazia stanno dalla parte dei Cittadini.
Peraltro la situazione verificatisi è tipicamente all’italiana, dato che solo diciotto anni fa, nella parte limitrofa, poco più a valle, si verificò la precedete frana della medesima strada; ma le responsabilità non sono mai di nessuno. E’ così difficile pensare che prevenire è meglio che curare ?
Vista poi l’entità di denaro impiegata dal Comune di Cremeno, per la prima sicurezza e segnaletica, se non erro €. 50.000,00 circa, e la cifra di €. 40.000,00, da mettere “in campo”, per sbloccare la prima parte del finanziamento dei lavori da eseguire, dato che la strada coinvolta è d’interesse anche degli altri tre comuni di zona, è bene sapere se gli stessi abbiano contribuito e contribuiranno per un quarto ciascuno alle spese anzidette. Staremo a vedere gli sviluppi …
Condivide la scelta d’investire sull’ampliamento della scuola di Cassina Valsassina?
No, penso che sia stato un grave errore, spendere i soldi destinati a questo intervento, per ingrandire un fabbricato come quello di Cassina Valsassina, vista la sua ubicazione, senza aver voluto seriamente approfondire la proposta della Cassa Edile per lo stabile di proprietà di questa ultima sito in Maggio di Cremeno, situato in un contesto scuramente più idoneo.
I margini c’erano, bastava sedersi introno ad un tavolo e trattare, ma anche in questo caso di lungimiranza politica se ne vista poca … Se non erro per altro si parla di opere per oltre un milione di euro !
Pensi che quando nell’allora maggioranza di Cremeno si discusse della questione, il sottoscritto fu il solo a dichiararsi favorevole alla soluzione di Maggio, per il resto due astenuti e quattro contrari.
Crede che sia giusto ospitare i profughi nella Colonia degli "Artigianelli” in quel di Maggio?
Ho visto che questo argomento ha scatenato parecchi e diversi pareri tra i Vs. lettori.
Credo che sia una guerra tra poveri, gli italiani con i loro non pochi problemi e i profughi con i loro.
Ritegno che senza dimenticarsi degli italiani in difficoltà, queste persone andrebbero aiutate nei loro paesi, secondo forme e modalità idonee alle specifiche realtà. Lasciarli venire qui, o altrove, e mantenerli senza prospettive per il futuro, non penso sia fare il loro bene. Forse dietro questo sistema si celano interessi di chi, aiutando queste persone, qualche guadagno lo trae ? Sarebbe infatti curioso conoscere nel dettaglio se e quanti dei 35/45 Euro a persona, restino quale guadagno, alle realtà che concedono i propri siti.
A mio parere sarebbe stato doveroso informare i cittadini sin dal mese di luglio scorso, quando sono avvenuti i primi contatti tra le istituzioni preposte e l’amministrazione comunale, senza attendere a cose fatte.
Cosa ci dice sul recente aumento delle tasse locali?
L’aumento delle tasse è sempre e comunque un fatto negativo, anche perché si paga tanto e si vede poco ritorno per il cittadino.
Sicuramente le maggiori responsabilità sono conseguenti alle assurde trattenute del Governo Centrale, se non erro circa €. 1.300.000.
Il mio concetto della cosa pubblica è per enti snelli; le istituzioni devono garantire l’essenzialità dei servizi e tagliare tutto il resto cui si può fare a meno, ancor più in momenti economicamente non favorevoli.
Il Comune di Cremeno è indebitato per circa 2.000.000 di euro, dei quali ogni anno deve rifondere alla Cassa di Deposito e Prestiti la cifra di €. 237.000 circa, di cui €. 108.000 d’interessi. Credo che indebitare l’ente in momenti economicamente più favorevoli, quando con le costruzioni si introitavano parecchi oneri di urbanizzazione sia stata una follia.
Ora potrebbe essere intelligente destinare almeno una parte considerevole dell’avanzo primario dello scorso bilancio, che non può essere diversamente impiegato, visti gli obblighi del patto di stabilità, per coprire l’indebitamento anzidetto e ridurre le conseguenti spese.
Nell’ultimo anno, seppure con la consapevolezza delle difficoltà economiche vigenti, sono stati impegnati e in buona parte spesi €. 65.000 circa per i servizi turistici, di cui €. 30.000 per la sola animazione.
Ogni anno il Comune di Cremeno destina €. 51.000,00 su €. 160.000,00 per il servizio scuolabus, in convenzione con gli altri comuni dell’Altopiano.
Si impegnano parecchie risorse in ambito sociale, forse più per uso e consuetudine che per reale necessità, ad esempio contribuiti per il pranzo dell’”amicizia“, contribuito per vacanza anziani, contributi alle associazioni, ecc.
Diversi dipendenti godono tutt’oggi delle indennità di servizio, che sarebbe probabilmente intelligente rivedere almeno in parte.
Visti i notevoli costi del Segretario Comunale, nell’ottica dell’unione dei servizi, questo era forse il primo tra quelli da unificare.
Con i vari tagli di cui sopra, poteva essere evitata ad esempio l’applicazione dell’addizionale IRPF, per la quale si stima un introito presunto di €. 111.000 circa.
Avevo altresì suggerito l’aumento IMU al massimo dell’aliquota consentita, per quanto concerne i terreni edificabili, ma il Consiglio Comunale non ha accolto la mia proposta, senza comprendere che chi dispone di detti terreni e per lo più qualcuno che di questi beni farà prima o poi, un business e che in tal senso è giusto contribuisca in misura superiore ad altri.
Cosa sa di nuovo circa le note pratiche edilizie che nei mesi scorsi hanno fatto molto discutere (cantiere in centro a Maggio e Casere)? Arriverà la tanto auspicata – da lei – variante al P.G.T.?
Per la verità di concreto, dopo il Consiglio Comunale in cui fu discussa e bocciata la mia mozione non c’è più nulla. Mi è stato riferito e documentato, a margine dell’ultimo Consiglio Comunale, che sono in corso trattative con le proprietà, per addivenire ad un accordo. Considerando che le discussioni di specie, che coinvolgono la collettività, sono pubblicamente emerse, solo dopo le istanze dello scrivente, da cui sono trascorsi parecchi mesi, credo che l’Amministrazione si stia facendo dettare i tempi dai Soggetti Attuatori, mentre dovrebbe essere il contrario. Non avendo il potere di fare altro, spero che il tutto si risolva al più presto, se necessario, anche con l’avvio di azioni forti, vista l’assurdità dei contenuti delle convenzioni urbanistiche sottoscritte a tempo debito. Non le uniche !
Non credo che questa maggioranza metterà in atto una variante generale allo strumento urbanistico (P.G.T.). Ciò mi dispiace perché visto il momento non favorevole all’edilizia, forse si sarebbe potuto dare una pianificazione diversa al futuro sviluppo del territorio, in accordo con i rispettivi operatori del settore.