INESIO E LA CLAMOROSA ALLUVIONE DELL’85. LE IMMAGINI SHOCK DI 30 ANNI FA



La Muggiasca è zona ricca di numerosi scorci affascinanti e le tante frazioni e località sono una delle ricchezze del territorio. Un paese singolare Vendrogno, che a inizi ‘900 vantava oltre un migliaio di abitanti ed era una località rinomata; ora è invece segnato dal progressivo spopolamento e dall’invecchiamento della popolazione.

Una zona ricca di storia ad ogni modo e tra le pieghe anche la grande alluvione che colpì la località di Inesio.

Una vicenda rimasta ancorata agli abitanti della frazione e che è possibile rivivere anche on-line grazie alle fotografie sul sito tematico Ciao-Inesio! Che costituiscono un diario e una memoria storica di Inesio.


 

DAL SITO CIAO INESIO

Nella tarda estate del 1985 cominciò a piovere a tarda notte e piovve per tutto il giorno seguente, pomeriggio, sera e poi ancora durante la notte seguente, senza mai interruzione. Su Inesio e sulle montagne che lo circondano per oltre ventiquattro ore cadde senza tregua la pioggia. Il cielo era illuminato dai lampi alla frequenza di un lampo ogni uno o due secondi. La Valle Dei Cani, il minuscolo rigagnolo che scorre a occidente del paese, attraversandone una parte, e che alla vista di chiunque parrebbe assolutamente insignificante e innofensivo, si riempì nel giro di poche ore di decine di migliaia di metri cubi di pietre e fango, raccolte nel bosco in una zona franosa attraversata più a monte. Questa massa di fango in breve tempo colmò il letto del ruscello, salì in altezza fino a superare gli argini che in alcuni punti arrivavano a quattro metri, quindi si riversò nel paese. Fortunatamente tutto avvenne con una lentezza impressionante.
La limitata energia cinetica della massa fangosa fece sì che venissero risparmiate persone e cose e i danni furono davvero limitati. L’acqua, non più imbrigliata nel letto del ruscello, ricolmo di fango e pietre, si riversò nella parte più meridionale di Inesio e alcune case ebbero allagate le cantine e i piani bassi. Gli abitanti del paese assistettero tutti all’avanzare lento della massa fangosa, che come un immenso Blob ingurgitava lentamente e inesorabilmente quanto di fisso le si parava davanti, sospingendo via gli ostacoli mobili. Vista l’apparente scarsa pericolosità del fenomeno, durante la notte si cercò con pale e picconi di limitare almeno parzialmente l’afflusso dell’acqua libera nelle case più vicine alla riva dell’ex rigagnolo.
Al mattino successivo quando la pioggia finì, una parte di Inesio aveva cambiato aspetto e agli occhi di chi guardava si presentarono le immagini di un disastro: invece non si era alcun danno alle persone e i danni alle cose furono assolutamente limitati considerando le dimensioni del fenomeno. Le fotografie seguenti, riprese da me e da mia sorella Patrizia, ricordano quelle giornate indimenticabili.

 

 

 

 

 

 

 

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