COLTIVAZIONE DELLA CANAPA: GRANDE OPPORTUNITÀ PER OCCUPAZIONE E INVESTIMENTI



Da una recente indagine della Coldiretti, in Italia nel 2014 la coltivazione di canapa ha visto un aumento del 150% rispetto allo scorso anno: le aziende italiane operanti nel settore sono passate da 150 a 300 e gli ettari dedicati alla coltivazione di canapa sono aumentati da 400 a 1000, distribuiti pressoché equamente tra nord e sud.

Le ragioni della scelta da parte di molti imprenditori di ritornare alla canapa, di cui l’Italia negli anni ’40 era leader mondiale per quantità e qualità della produzione, sono molteplici: innanzitutto, come detto, per la duttilità dei suoi impieghi; poi per il fatto che i nostri territori sono particolarmente adatti alla coltivazione delle piante, che preferiscono un clima temperato come quello che caratterizza quasi tutta la nostra penisola; un altro dei motivi principali per cui la canapa sta riscuotendo successo è per una sempre più consapevole ricerca di materie prime ecosostenibili a tutela dell’ambiente.

A questo proposito, la canapa è sempre più impiegata nella bioedilizia: nel 2011, una start up del settore è nata proprio a Lecco, dando vita alla produzione di un biomattone di canapa, che funge da ottimo isolante termico e acustico, oltre che naturale ed economico. Un prodotto rivoluzionario che il mercato sembra apprezzare molto rispetto al vecchio mattone in calcestruzzo e che ha risollevato le sorti di molti imprenditori edili della Lombardia (ma anche di molte altre regioni) in crisi a causa della recessione economica.

Le opportunità occupazionali e di investimento offerte dalla canapa sono quindi notevoli, soprattutto se si considera il periodo di crisi generale che sta investendo il Paese: ecco perchè sono sempre più frequenti gli eventi e i convegni dedicati a questa tematica. La recente apertura del Governo verso l’impiego terapeutico della cannabis ha inoltre favorito la ripresa del dibattito, promuovendo anche l’informazione e la divulgazione di tutte le proprietà fornite da questa risorsa. E’ stato dimostrato dalla ricerca, infatti, che la cannabis può essere impiegata come antispasmodico e antiepilettico nella terapia di patologie gravi come sclerosi multipla o epilessia o ancora come antidolorifico, o come antiemetico, ad esempio nella terapia del dolore o dei sintomi determinati dalla chemioterapia nei malati di cancro.

Sempre secondo la Coldiretti, la coltivazione di cannabis destinata a scopi terapeutici potrebbe produrre un giro d’affari pari a 1,4 miliardi annui e contribuire alla creazione di ben 10mila posti di lavoro. Per il momento l’unico istituto autorizzato alla produzione di cannabis medica è lo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze, con la collaborazione del CRA-CIN di Rovigo. Il progetto pilota, tuttavia, potrebbe non partire mai sembra infatti che il centro di ricerca veneto sia a rischio di chiusura.

 

 

 

 

 

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