Istituite nel 1971 con lo scopo di valorizzare le zone montane e per l’esercizio associato di funzioni comunali, le comunità montane hanno consentito il riequilibrio territoriale socioeconomico della montagna previsto dalla Costituzione.
Nel 2008 sono stati azzerati i trasferimenti di risorse satatali, ed ora, sempre per esigenze di contenimento dei costi, anche la Regione Lombardia ha notevolmente ridimensionato i capitoli di spesa destinati agli enti comunitari montani. Ed è proprio sull’aspetto economico che il Nuovo centro destra lombardo richiama l’attenzione di palazzo Lombardia.
Le 23 comunità montane della regione sono definite "virtuose" in quanto già hanno operato tagli e riorganizzazioni interne, anche a livello di personale. Complessivamente queste hanno un bilancio pari a 90 milioni di euro di spese correnti, di cui circa 17 milioni destinati esclusivamente al personale (circa 400 dipendenti). La regione incide in questi bilanci con un contributo di 12 milioni per il 2014, decurtato a 10 per il 2015; la gran parte è quindi affidata ad altri enti pubblici inferiori (in primis i comuni).