Il primo bando, scaduto a fine 2014, aveva affidato alla potente "Domus Caritatis" (coinvolta successivamente nella vicenda di "Roma Capitale") la gestione della presenza di decine di profughi – famiglie comprese. Un numero arrivato fino a quota ottanta circa il che – sommato alle perplessità sull’affidamento – aveva scatenato infinite polemiche. Alcune a sfondo puramente xenofobo, altre motivate da una presenza effettivamente massiccia di persone (indipendentemente dalla loro provenienza) in un contesto piccolo come quello della frazione di Maggio, evidentemente non attrezzato per la bisogna.
E se già all’epoca l’amministrazione comunale era apparsa spiazzata da una sorta di "imposizione" da parte dello Stato attraverso la Prefettura, adesso il sindaco Pier Luigi Invernizzi alza la voce preventivamente pur senza grandi speranze. Perché l’affitto della struttura degli "Artigianelli" è previsto fino a settembre ed è in corso la predisposizione di un secondo bando di gara. Nel frattempo non sono poche le difficoltà logistiche originate dalla presenza di oltre 50 ospiti, collocati alle Casere ovvero un po’ fuori dal mondo e costretti spesso ad arrangiarsi. Diverse le segnalazioni al nostro giornale di biciclette senza fanalini, spesso in mezzo alla strada, mentre altre lamentele sono giunte a VN a proposito del sovraffollamento del locale ambulatorio medico, inadatto a gestire l’arrivo di decine di "nuovi" pazienti in un contesto come quello della località dell’Altopiano.
Intanto l’iter procede e secondo il quotidiano "Il Giorno" in edicola oggi il Prefetto Antonia Bellomo conferma che "Il nuovo bando lo stiamo preparando per il 2015 e fino a che non sarà fatta l’assegnazione resta in vigore quello attuale; Comprendo la preoccupazione del sindaco ma non ci sono fatti significativi, ritengono la situazione nei limiti dell’accettabilità".
La Prefettura avrebbe accertato tra l’altro che dal medico "più di cinque profughi alla volta non ci sono mai stati".
Immobile invece l’amministrazione comunale di Cremeno su un terreno che sta vedendo invece attivi in modo rilevante alcuni paesi limitrofi (Barzio in particolare e successivamente anche Ballabio, a loro volta alle prese con la gestione di una presenza seppur inferiore quantitativamente di migranti). Se infatti altrove sono stati affidati lavori di interesse pubblico agli ospiti stranieri – significativo il caso barziese, primo Comune in tutta la provincia di Lecco – Invernizzi trova complicato imitare quelle esperienze. "Serve qualcuno che li segua, che dia indicazioni, gestirli è un problema non semplice".
Eppure nel paese confinante ci stanno riuscendo.
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MIGRANTI AL LAVORO PER IL PAESE.
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