Una missiva che sprizza xenofobia quasi da ogni riga e che riproponiamo per puro dovere di cronaca (rispettando il nostro principio secondo il quale pubblichiamo QUASI ogni lettera). In realtà, crediamo che se anche una o due persone – peggio se sono tante – si trovano a dovere scrivere cose di questo genere, qualcosa di "storto" ci deve essere, all’origine. Anche se molto va corretto in diverse affermazioni che ledono oltre che il buon senso anche la semplice verità fattuale.
Per questo, accanto al testo aggiungiamo alcune nostre considerazioni in attesa che i numerosi tra personaggi e istituzioni citati nella missiva decidano se e come replicare.
Siamo un Gruppo di Cittadini di Maggio, frazione di Cremeno.
Le scriviamo la presente lettera, che speriamo sia integralmente pubblicata sul vs. giornale, in merito all’annosa questione "Immigrati" presenti presso la Colonia Artigianelli di Maggio.
In particolar modo, vorremmo sottolineare quanto siamo esasperati da questa situazione, che causa disagi a molti cittadini.
Ci lasci anche fare una breve polemica sul vostro giornale: abbiamo letto parecchi articoli che "invocano" la possibilità che il Comune di Cremeno si convenzioni con la Cooperativa per dare un lavoro a queste persone, ma invece non abbiamo ancora letto quanti danni può fare questa situazione per l’immagine del paese e per i cittadini stessi di Maggio. Un Paese di 700 anime, che al momento accoglie circa 70 persone (con una media di immigrati superiore a quella che si trova nelle periferie milanesi…). E sempre per chiudere la polemica – se ci permette – sul lavoro, chi pensa al 45 % (dato ISTAT) di Giovani dai 14 ai 30 anni che non trovano lavoro? Sappiamo che è una lotta "fra poveri", ma crediamo sia giusto prima pensare ai nostri figli, e poi agli immigrati.
Tornando sul problema, invece, chi vorrà venire il prossimo estate a Maggio, dove ci saranno 50/60 vagabondi bivaccati per le strade del paese, nei sentieri dei nostri boschi, nei nostri parchi gioco? Non per essere razzisti, ma per offrire turismo crediamo che questa non sia sicuramente una leva positiva. Già tutte le case sono vuote, i negozi stanno chiudendo, bisognerebbe pensare a migliorare l’offerta, e non a depauperarla ulteriormente.
La stessa Barzio, presso il COE, ospita circa 20/30 persone, in un paese dove risiedono 1300 persone (circa il 3% della popolazione), soglia ben diversa di quella presente a Maggio.
Vorremmo anche sottolineare che quanto sta avvenendo è in netta contrapposizione a quanto dichiarato dal Prefetto e Sindaco Invernizzi nel vs. articolo che allego del 5 settembre (https://www.valsassinanews.com/index.php?page=articolo&id=17221), dove si parlava di 20 ospiti e dove si escludeva assolutamente il raggiungimento del tetto dei 70 ospiti. Pensiamo che forse il Sindaco non abbia capito bene, o si sia fatto ingabbiare dai nostri burocrati di Stato, e forse anche – essendo di Cremeno – non abbia capito i disagi che soffriamo a Maggio. Ma i due Assessori di Maggio (Carissimi e Arrigoni Neri), cosa stanno in Giunta a fare? Non vedono la situazione? Non fanno niente? Ce lo chiediamo, anche per il fatto che il prefetto Bellomo (vostro articolo del 6 gennaio) dichiara che la situazione sia "nei limiti dell’accettabilità". Ma qualcuno le ha parlato e le ha presentato la situazione? Il Sindaco e La Giunta che ci stanno a fare? Qui si parla di proroghe all’italiana, di nuovi bandi, per far arricchire le solite cooperative che definiremmo CattoComuniste che incassano circa 2’200 euro al giorno (30 euro per immigrato), lasciando i disagi a noi, poveri cittadini. Mafia Capitale qualcosa dovrebbe aver insegnato in tal senso. E per concludere, essendo la proprietà dell’immobile di un ente morale cattolico, l’IMU è esentata. Quindi – per noi cittadini di Maggio -oltre al danno, la beffa!
Sperando che con la presente l’Amministrazione di Cremeno si smuova e si faccia sentire, e invitando anche i ns. concittadini ad attivarsi, ringraziamo dell’attenzione e della pubblicazione della presente.
I Cittadini di Maggio
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NOTA EDITORIALE
In primis, precisiamo un aspetto che in questa lettera riguarda noi: parlare di "parecchi articoli che invocano la possibilità che Cremeno si convenzioni con la Cooperativa per dare un lavoro a queste persone" è errato: l’articolo è UNO, non "parecchi". Per essere un gruppo di Cittadini (chissà perché con la C maiuscola), forse si poteva rileggere meglio il giornale prima di spararla così grossa.
Poi segnaliamo l’inizio di una delle frasi centrali: "Non per essere razzisti, ma…". Era meglio rimuovere gli orpelli e palesarsi per quello che si è: razzisti, appunto. E’ un peccato, quelle cinque parole messe insieme rischiano di compromettere la credibilità della gran parte del documento, che evidenzia invece uno stato di disagio per certi versi comprensibile – al di là delle cadute di stile formali.