L’intervento dell’introbiese di adozione – dunque in qualche modo a sua volta "migrante", un po’ come tanti di noi – non mancherà di suscitare nuove reazioni come d’altro canto la lettera che l’ha ispirato. E proprio a quella missiva dedicata alla presenza dei profughi in quel di Maggio di Cremeno che replica Goggi. Come nel suo stile, senza tanti giri di parole…
La lettera a VN di alcuni Cittadini di Maggio contrari alla presenza di immigrati nella loro frazione, non può essere ritenuta solo come una legittima espressione di opinione derivante da un complessivo stato di disagio.
Anche se non siamo in Francia dove chiunque, per iscritto o per immagini, può fare quello che vuole, non curandosi degli effetti collaterali che ne possono derivare, è giusto che anche nella terra di Dante si propongano opinioni le più disparate.
Prima di entrare nel merito della questione, ritengo utili alcune precisazioni riguardo alla complessità dei disagi avvertiti da questi Cittadini, che ripropongo con le loro parole: ”Già tutte le case sono vuote, i negozi stanno chiudendo”.
Questi problemi non sono propri di Maggio ma riguardano tutti i paesi della valle, in particolare quelli a vocazione turistica, l’Altopiano e l’Alta valle.
Si è costruito a piene mani senza offrire ai possibili acquirenti dei servizi culturali e ricreativi permanenti, di qualità, tali da incentivare l’investimento immobiliare che poteva essere intrapreso.
Non lo si è fatto ed ora ne paghiamo le conseguenze.
E’ altrettanto vero che i negozi chiudono ovunque (fanno fatica anche gli ambulanti) ma, come ben sappiamo, la cause sono ascrivibili a fattori estranei alla Valsassina e che riguardano il modo di come fare commercio al dettaglio ai giorni nostri.
La frazione di Maggio, qualche hanno fa, ha avuto l’opportunità di ritagliarsi un ruolo importante nel nostro territorio, realizzando il Museo di Scienze Naturali della Valsassina, collegato con quello più importante di Milano. I soldi per ristrutturare la palazzina per ospitarlo non mancavano e la sua gestione era garantita da un’Associazione culturale appositamente costituita. All’ultimo momento, per ragioni mai rese pubbliche, non se ne fece più nulla. Cosa ne pensano i Cittadini di Maggio?
Vengo al problema dell’immigrazione.
A parte la caduta di stile riguardante alcune affermazioni che potevano essere risparmiate, del tipo “50/60 vagabondi bivaccati per le strade del paese…” oppure "non per essere razzisti, ma per offrire turismo crediamo che questa non sia sicuramente una leva positiva” (come se i turisti venissero da territori che non conoscono l’immigrazione), la vera ragione alla base di questo disagio è l’enorme difficoltà che c’è in una parte dell’opinione pubblica di accettare la diversità umana, non importa come si manifesti. Porto come esempi l’antisemitismo che è duro dall’essere sconfitto, la transumanza dal meridione dell’Italia, le minoranze etniche di varia provenienza, le inclinazioni sessuali e, attualmente, l’antislamismo.
Il fatto che più mi sconcerta è che siamo in una valle che ufficialmente professa e pratica la religione cattolica ma, in realtà, e questa è una colossale ipocrisia, i valori che le sono propri vengono dimenticati od occultati quando si pone il problema di come dimostrare l’amore e la disponibilità verso il prossimo, non importa chi esso sia.
E’ così difficile, visti i tempi in cui viviamo, essere più aperti al nuovo e ritenere la multietnicità una risorsa anziché un disagio?
Gianpietro Goggi
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Scritto da: Lettera firmata – 13/01/2015
Riceviamo e pubblichiamo (non troppo volentieri) una lettera che reca la firma "I Cittadini di Maggio" ma proviene dalla email di un privato che chiede "per favore lasci la lettera come firmata ma senza nome". Al di là della forma, la sostanza è pesante. E merita risposte, dal nostro giornale e dai tanti chiamati in causa.