Dagli Appennini alle Ande, il celebre racconto sapientemente inserito nelle pregiate pagine del libro Cuore da Edmondo De Amicis, avrebbe potuto essere ambientato anche nel nostro territorio. Una pagina di emigrazione con le paure, le ansie e le speranze di un ragazzo che lascia giovanissimo la propria terra e la famiglia in cerca di fortuna oltreoceano.
Giuseppe Cantini Salutò Sueglio nel 1869, a soli quattordici anni, per imbarcarsi da Genova con un altro giovane amico, Luigi Bonazzola, alla volta dell’Argentina. Alle spalle genitori e fratelli che mai più rivide e una vita di sacrificio e duro lavoro votato all’aspra agricoltura di sussitenza di montagna, davanti l’incognito.
Non è difficile immaginare lo stato d’animo del giovane Cantini nell’affrontare un così lungo viaggio, la traversata atlantica durava in media un mese, in un mondo così diverso dal nostro e nel quale, al contarrio di oggi, era praticamente impossibile sapere cosa lo avrebbe aspettato dall’altra parte del mondo.
Cantini una volta in terra argentina si stabili a Rosario dove fece fortuna e si sposò con una donna genovese che gli diede sei figli e aprì una propria azienda.
Consigliamo la visione del video, un moderno reperto storico, che è valso a Francisco Cantini, bisnipote di Giuseppe, il primo premio presso l’istituto Dante Alighieri.
Preparate i fazzoletti.