MIGRANTI A MAGGIO: INCONTRO SINDACO-PREFETTURA, PRESTO UN’ASSEMBLEA PUBBLICA



 "Non è pensabile che i 260 migranti affidati alla provincia di Lecco vengano tutti sistemati in Valsassina, ancor meno concepibile che 90 debbano risiedere a Maggio". E’ cifre alla mano che il primo cittadino di Cremeno oggi ha incontrato il Prefetto vicario Gennaro Terrusi per esporre in prima persona le problematiche legate all’accoglienza dei migranti alla colonia degli Artigianelli.

Cremeno e l'Altopiano unito. <br>Invernizzi: ''Superare il campanile'' Nelle prossime settimane è atteso un nuovo bando per l’accoglienza dei migranti e dal titolare della Prefettura "c’è l’impegno a rivedere quantomeno i numeri, così da coinvolger anche gli altri 88 comuni della Provincia che fin’ora non si sono attivati" riferisce il sindaco Pier Luigi Invernizzi. E’ infatti l’alta concentrazione di richiedenti asilo nella piccola frazione ad aver destato le preoccupazioni del primo cittadino.

I numeri più contenuti dei primi mesi, circa 20 ospiti, non avevano destato alcun problema; ora però l’ex colonia ospita un centianaio di persone, una presenza considerevole per la frazione di Maggio che conta circa 700 residenti. "Mi trovo tra l’incudine e il martello" si sfoga Invernizzi: "da una parte idevo farmi carico del disagio, evidente tra la popolazione, dall’altra c’è lo Stato centrale, che è l’unico competente in materia, che fatica a comprendere le nostre esigenze". 

Tuttavia nell’incontro odierno il Prefetto vicario Terrusi ha mostrato disponibilità al confronto coi cittadini di Cremeno, ventilando la possibilità di un’assemblea pubblica da organizzarsi in tempi brevi.

Il coinvolgimento dei richiedenti asilo in attività utili per il territorio, come già avviene da Barzio e più recentemente deciso anche a Ballabio, non è stato scartato a priori, ma problematiche e difficoltà dipendono anche in questo senso dall’alto numero dei migranti da dover gestire.
 

"Lo Stato distribuisce sul territorio i migranti, le cooperative se ne fanno carico e giustamente ne hanno un ritorno economico, mentre la comunità di Maggio non ha alcuna voce in capitolo", conclude Invernizzi facendosi portavoce di malcontento generale e generalizzato, sentimento tutt’altro che mitigato in Altopiano dalla vicenda voragine. I lavori di risistemazione della buca che ha inghittito la provinciale infatti sono stati avviati soltanto ieri, a sette mesi dalla calamità, e attraverso una decisione forte dell’amministrazione locale che ancora non ha visto entrare nelle casse i finanziamenti promessi.

 

 

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