Capita sempre più spesso che gli uomini del soccorso alpino e soprattutto coloro che operano a bordo dell’elisoccorso siano costretti a mettere in pericolo la loro vita per andare a recuperare escursionisti che si erano infilati nei guai semplicemente per aver sottovalutato le loro capacità o per non aver valutato i rischi di un itinerario in quota.
«Come soccorso alpino non siamo contrari al pagamento di un ticket se serve a limitare le chiamate che noi definiamo futili e che invece potrebbero spesso essere risolte con meno dispendio di energie», spiega Danilo Barbisotti, presidente del Cnsas Lombardia.
«È importante però sottolineare – aggiunge – che ad ogni chiamata noi partiremo comunque, poi a posteriori sarà l’équipe a valutare ogni caso».
> Leggi qui l’intervista integrale di Federico Magni per Il Giorno, edizione di Milano.