E’ una decisa, e doverosa, tirata d’orecchie quella con cui l’ex prefetto Antonia Bellomo ha salutato i sindaci delle piccole comunità della provincia. Il tema è la condivisione dei servizi, la strada quella che inesorabilmente porterà alla nascita di nuove e più grandi unità territoriali. La diffida è stata infatti recapitata a numerosi municipi, invitando i primi cittadini a dare spiegazioni agli uffici competenti entro 20 giorni.
La manovra che le giunte dei paesi con meno di 5.000 abitanti sono chiamate a rispettare è quella riferita alla "Gestione associata delle funzioni fondamentali degli enti locali" che in sintesi prevede l’esercizio in forma associata, appunto, mediante unione o convenzione, di tutte le "funzioni fondamentali", fatte salve le sole di competenza statale (stato civile, anagrafe, elettorale).
Nel dettaglio le funzioni che i comuni devono al più presto condividere sono dieci: A) Amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; B) Servizi pubblici di interesse generale compresi quelli di trasporto pubblico comunale; C) Catasto; D) Pianificazione urbanistica ed edilizia; E) Protezione civile; F) Gestione rifiuti e riscossione relativi tributi; G) Servizi sociali; H) Edilizia scolastica e gestione dei serivizi scolastici; I) Polizia municipale; I-bis) Servizi in materia statistica.