Il consiglio regionale ha così licenziato il referendum dopo una votazione a scrutinio palese, necessario per evitare i franchi tiratori ma ancor più utile per mostrare il ruolo chiave assunto dal Movimento 5 stelle, i cui voti si sono rivelati decisivi per raggiungere la soglia. In cambio la maggioranza avrebbe garantito ai pentastellati il sostegno al loro progetto di sperimentazione del voto elettronico.
Un puro mandato formale però, perché anche se approvato il referendum non avrà alcun valore giuridico e non garantirà alcun effetto pratico, ma permetterà al presidente Maroni di recarsi a Roma col sostegno numerico della maggioranza dei lombardi. 30 milioni di euro sono stati messi a bilancio per seggi e scrutatori.
> Continua a leggere su Lecconews.LC