Senza la mediazione dell’operatore telefonico, senza che l’intestatario dell’abbonamento dia un consenso che sarebbe scontato: il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) potrà geolocalizzare i dispositivi mobile dei dispersi in aree montane o in qualsiasi altro ambiente ostile ed impervio nel tentativo di individuarli e salvaguardarne l’incolumità.
Così scirve Gaia Bottà su Punto Informatico, magazine dedicato a tecnologia e informatica.
Il garante per la privacy ha dato il via libera all’adozione di due tecnologie per cui il Soccorso Alpino aveva chiesto consulto, tecnologie che possono risultare complementari a sistemi già attivabili dall’utente sul proprio smartphone, quali il servizio di tracciamento GeoResQ.
L’una è basata sull’invio di SMS Flash (tipo 0) in grado di installare un’applicazione specifica e di configurare una stazione ricevente in grado di scambiare dati GPS con i soccorritori; l’altra prevede l’invio di SMS ping che avviino la trasmissione dei dati relativi alle stazioni radio base di qualsiasi operatore telefonico agganciate dal terminale alla centrale operativa del CSNAS, così da poter effettuare la triangolazione e determinare la posizione del dispositivo.
Quelle che a tutti gli effetti rappresentano soluzioni di tracciamento silente e non autorizzato sono state valutate dal Garante delle soluzioni adatte a far fronte alle situazioni di emergenza.