“Suscita un misto di perplessità e speranza – afferma il Comitato popolare ambientalista ‘Salviamo i nostri torrenti’ – in chi, ormai da anni, investe tempo e risorse nel cercare di tutelare i corsi d’acqua dallo sfruttamento selvaggio per scopi idroelettrici, e quindi di salvaguardare l’habitat naturale delle vallate del territorio del Comune di Premana. L’amministrazione comunale attualmente in carica ha dovuto in qualche modo mettere una pezza ad una situazione ormai pesantemente compromessa, causata da una sostanziale inattività della precedente amministrazione in merito al P.G.T., la quale per coerenza avrebbe dovuto mettere sul libretto autocelebrativo della campagna elettorale un bel “non fatto”; questo ha portato il Comune di Premana ad essere un osservato speciale da parte della Regione Lombardia”.
“Per questo motivo – prosegue la nota del Comitato – , l’attuale amministrazione comunale, ha dovuto scegliere di adottare il P.G.T. nel più breve tempo possibile, al fine di risparmiare qualche euro sulle indennità dovute al Commissario nominato dalla Regione Lombardia. Il Commissario che si insedierà presumibilmente il giorno 8 marzo, costerà al Comune di Premana un po’ meno se, nel mentre, il P.G.T. sarà stato adottato. Un’adozione ultrarapida quindi, fatta con l’unico scopo di risparmiare una cifra, relativamente modesta, ma che inevitabilmente ha portato i tecnici preposti a non considerare minimamente la gran parte delle osservazioni presentate da ASL, Arpa, Legambiente e dal nostro Comitato il P.G.T. che, salvo sorprese, verrà adottato nella giornata di oggi, è quindi un P.G.T. completamente zoppo, in quanto privo di tutele ambientali, sia specifiche sullo sfruttamento idroelettrico, che generali sulla salvaguardia dell’ambiente che, fino ad oggi, è stato pesantemente sfruttato, spesso in modo indiscriminato”.
Da qui la perplessità degli attivisti premanesi, di Legambiente e degli altri enti che sostanzialmente hanno visto le osservazioni presentate ignorate dai tecnici e dall’amministrazione in carica. La speranza del Comitato, a questo punto, è riversata nell’attività del Commissario regionale appena nominato, l’architetto Fregoni, il quale dovrà gestire la fase post adozione durante la quale potranno essere presentate nuovamente delle osservazioni che potrebbero e dovrebbero essere tenute in considerazione. “Approvare un P.G.T. che non prevede concrete tutele ambientali sarebbe un grave errore – attaccano gli attivisti premanesi -, oltre ad essere una scelta totalmente anacronistica, visto che ci si è resi conto che la politica dell’edilizia indiscriminata e della cementificazione selvaggia non ha portato poi tutti questi grandi vantaggi in termini di sicurezza, economici, turistici e di qualità della vita”.
‘Salviamo i nostri torrenti’ auspica quindi che “anche il sindaco attualmente in carica, che in campagna elettorale aveva dato la propria parola garantendo il massimo impegno in termini di tutela dei corsi d’acqua e dell’ambiente in generale, faccia il possibile in termini di indirizzo politico per far sì che il Commissario regionale incaricato ed i tecnici preposti possano adottare quelle modifiche, introducendo gli opportuni strumenti di salvaguardia, che garantiscano la tutela di un territorio ormai martoriato, pesantemente compromesso e sfruttato da anni di gestione dissennata dove l’unica cosa importante era appaltare, edificare in nome di un progresso che forse tale non è”.
Infine, l’appello del Comitato: “Il Commissario, il Sindaco, l’amministrazione comunale e i tecnici preposti si impegnino nella fase di approvazione ad introdurre strumenti di tutela dell’ambiente… i premanesi e la montagna lo chiedono a gran voce… tenetene conto perché Premana non si merita l’oblio!”.