Una chiesa stracolma di fedeli, provenienti non solo dalla comunità pastorale Madonna della neve che va da Taceno a Introbio, ma anche da tutte le altre realtà pastorali della Valsassina, da Premana a Pasturo. Tanti sacerdoti della Valle, nessuno è voluto mancare al saluto e al ringraziamento di don Malighetti, prevosto e decano, arrivato quasi dieci anni fa a concretizzare proprio le comunità pastorali in un territorio esteso, sotto un unico campanile e in un’unica chiesa. Il tutto con l’aiuto e la protezione della Madonna di Fatima che il prevosto ha fatto arrivare, pellegrina, proprio a Primaluna, alla quale il sacerdote laorchese è devoto e ha cui a dedicato la comunità e la Valle.
La messa solenne ha avuto forti momenti di commozione in don Mauro ma anche nei presenti, soprattutto durante l’omelia in cui l’ex prevosto ha voluto ringraziare tutti. In particolare la voce del deciso don Malighetti si è bloccata in gola quando ha ricordato gli anziani e gli ammalati oltre che tutti i defunti che in due lustri ha accompagnato nell’ultimo cammino.
Ha colpito tutti i presenti il ringraziamento fatto, oltre che ai giovani dell’oratorio che ha esortato “ad aprirsi ai bisogni della comunità, non abbiate paura di donare tempo ed energie per gli altri…”, anche ai “ragazzi del muretto…” che non è riuscito ad incontrare “non trovando, forse, strategie capaci di intercettare i vostri cammini… Vi porto comunque nel cuore, abbiate stima di voi stessi e non sentitevi abbandonati!”
Non è mancato un ringraziamento ai “Numerosi collaboratori…” che don Mauro ha esortato a continuare “consapevoli che il bene rivolto alla comunità non va perduto…” Un’omelia, ultima, che don Mauro ha faticato a terminare con le lacrime agli occhi e con un evidente tristezza nel cuore.
Al termine della funzione, prima del congedo, il saluto dei sindaci dei paesi della comunità pastorale, tutti presenti con il tricolore a testimoniare il saluto della popolazione.
Sentito e commosso il grazie del sindaco di Primaluna Mauro Artusi che ha sottolineato la proficua collaborazione e ha sottolineato il continuo richiamo ai giovani a non rifugiarsi nei mezzi tecnologici per comunicare perché “sembra di parlare con tutti ma in realtà non si dialoga con nessuno richiudendosi in sé stessi”.
Al termine della lunga cerimonia, rinfresco e foto di rito durante le quali l’ex prevosto non si è voluto sottrarre per abbracciare tutti, proprio tutti i suoi affezionati fedeli.
Come ricordo da consegnare a tutti è stata stampata un’immaginetta in cui si vede don Mauro porgere la corona del rosario alla "sua" Maria di Fatima con scritto: "Ringraziando per il tartto di strada condiviso saluto ciascuno con amicizia e gratitudine."
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