IL QUESTORE A INTROBIO/CITTADINI COLLABORATE PER COMBATTERE LA CRIMINALITÀ



Scarsa partecipazione di pubblico ieri sera (20 presenti stampa compresa) nel salone dell’oratorio di Introbio ad accogliere le parole del Questore di Lecco Alberto Francini, arrivato in paese per parlare di sicurezza. Dopo un laconico "Ci sono abituato" il funzionario di polizia ha ampiamente illustrato l’attività di contrasto alla criminalità.

“Il fenomeno attuale di insicurezza nelle nostre abitazioni, nei luoghi pubblici, nelle strade non è un fatto nuovo, è colpa di una società che sta mutando” ha spiegato Francini aggiungendo che “spaccio di droga, consumo di stupefacenti, bande organizzate e furti in appartamenti, extracomunitari clandestini sono le parole d’ordine che purtroppo bisogna tenere ben presente. I tempi di una volta sono finiti, non torneranno più, non possiamo permetterci di vivere come trent’anni fa, lasciando la porta di casa aperta e fidandoci di tutti” ha commentato il Questore. 

Francini ha parlato dei problemi che devono affrontare le forze dell’ordine per la mancanza di risorse e di effettivi aggiungendo che le difficoltà per il controllo del territorio sono sempre maggiori. “Il poliziotto di quartiere non serve più, non è più abbastanza, ci vuole una riorganizzazione delle forze dell’ordine e soprattutto una forte collaborazione del cittadino che non deve aver paura di denunciare i fatti che succedono sotto casa sua”.

Il Questore di Lecco crede nella necessità di un “cambio di mentalità sia nelle forze dell’ordine che nella popolazione” e di una “trasformazione culturale dei cittadini per affrontare i rischi della malavita”. Il tutto, ha spiegato Francini, “in sinergia tra popolazione e forze dell’ordine”. 

Non pensate alle ronde di quartiere, sono sbagliate, al massimo potete organizzarvi per controllare il giardino del vostro condominio ma sempre in collaborazione con le autorità, con un punto di riferimento tra le forze dell’ordine. Piuttosto – ha aggiunto -, cambiate le vostre porte, mettete le porte blindate, i sistemi antifurto, non lasciate troppi valori in casa”.

“Anche se a volte viene voglia di farlo, è inutile farsi giustizia da soli perché vi mettereste nei guai” ha proseguito Francini, che ha poi cercato di smorzare le paure spiegando che i dati a sua disposizione parlano di una criminalità in calo. “Voi cittadini percepite le cose a pelle, perché l’informazione viaggia velocemente e le notizie corrono, ma vi posso assicurare che le statistiche parlano di una situazione in miglioramento”.

Le pattuglie distribuite nelle 24 ore del giorno in Provincia di Lecco sono 70, suddivise in 5 turni (15 unità per turno di lavoro) più 6 macchine che arrivano da fuori. “Come vedete i mezzi a disposizione sono pochi e molte volte ci concentriamo nelle zone calde della Provincia come il confine con la bergamasca e la brianza lecchese, ma non ci sono periferie a Lecco e la Valsassina viene anch’essa considerata”.

Intervenuto alla serata anche il maresciallo dei Carabinieri di Introbio Antonio de Vincenzo che ha descritto la Valle “un’isola felice” in confronto con altre realtà, pur affermando che la criminalità è presente nel territorio. “Abbiamo 8 comuni da coprire e credetemi, a volte si fa fatica, ma comunque, viviamo una realtà molto tranquilla”.

De Vincenzo ha inoltre illustrato come in Valsassina il problema principale sia di carattere sociale: “troppi ragazzi passano molte ore in posti poco adatti a loro, per esempio i bar, dove si dilettano a giocare con le macchinette, questo alla lunga crea dei problemi e questa situazione va risolta”. Anche il maresciallo introbiese, come il questore di Lecco, ha invitato la popolazione a collaborare, a denunciare i fatti e soprattutto a fare qualcosa di più in collaborazione con l’Arma per la sicurezza della Valle.

Infine il rappresentante dell’Arma ha annunciato la chiusura dell’indagine sui furti di auto in Valle confermando il fermo di alcuni malviventi, notizia immediatamente approfondita e trasferita alla cittadinanza dalla nostra redazione a conferenza ancora in corso, per quanto "in rappresentanza della stampa locale" l’amministrazione abbia preferito invitare altri colleghi.

 

 

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