CHIUSURA UFFICI POSTE: REGIONE E COMUNI PRONTI AL CONFRONTO CON L’AZIENDA



Si è infatti concluso il lavoro di raccolta dei dati e delle informazioni, necessario per la proposta di revisione. E’ quanto ha chiarito il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava, durante i lavori del Tavolo regionale – istituito ad hoc e previsto da una risoluzione del Consiglio regionale del 3 marzo scorso -, che si è riunito nel pomeriggio a Palazzo Pirelli.

“Con la riunione di oggi – ha riferito Nava – il tavolo ha concluso un importante lavoro e ha validato il documento con la raccolta completa dei dati che sottoporremo nei prossimi giorni a Poste Italiane”. Il tavolo ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Comuni e Province, attraverso le delegazioni individuate dalle loro associazioni (Anci Lombardia e Upl).

“Grazie a questi dati – ha aggiunto Nava – abbiamo un materiale preciso e dettagliato per poter aprire il confronto con Poste Italiane in maniera concreta e rapida. Concorderemo a brevissimo un incontro in cui presenteremo il nostro documento e chiederemo all’azienda di contribuire con le sue informazioni per avere un quadro dettagliato e concordare le scelte”.

“Il sistema Lombardia – ha aggiunto Nava – si presenta unito di fronte a Poste Italiane. Chiederemo che i tagli previsti dall’azienda a livello nazionale vadano a incidere in alcuni territori, soprattutto nel Sud Italia, che hanno numeri diversi dai nostri e che anche in passato sono stati trattati diversamente da noi. La Lombardia ha una specificità e delle caratteristiche che vanno riconosciute e tutelate. Non si possono fare tagli orizzontali”.

La raccolta dei dati – cui ha contribuito anche Anci – si è basata sui criteri stabiliti nelle precedenti riunioni del tavolo. Per le chiusure: presenza o assenza di sportelli bancari nello stesso Comune; distanza rispetto a un altro ufficio postale; presenza o assenza e frequenza delle linee di trasporto pubblico locale; Comuni recentemente oggetto di fusione. Per quanto riguarda le razionalizzazioni (ossia le aperture a giorni alterni): elenco dei Comuni turistici; situazioni particolari come giornate di mercato; concomitanza o meno delle chiusure nei Comuni limitrofi”.

 

 

 

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