L’amministrazione in carica ha adottato in tutta fretta il PGT, passato con i voti risicati dei consiglieri della maggioranza, soffrendo però l’astensione dell’opposizione rappresentata dalla lista di centrodestra che ha, di fatto, predisposto il piano e lo ha convenientemente "fatto approvare" dalla attuale amministrazione, lasciandole tutta la responsabilità di fronte ai cittadini. Questa accelerazione non ha evitato comunque la nomina del Commissario Regionale.
"I suggerimenti su cui il sindaco ha fatto leva per definire il provvedimento – ci scrive un osservatore premanese – , giunti da fonti esterne fra le quali non mancano i circoli dei Nutella-party, i compagnoni operosi e i professionisti del settore, confidando fossero la scelta migliore, si stanno rivelando un trappolone politico i cui sviluppi sono tutti da decifrare".
Le istanze di perfezionamento del PGT e le osservazioni che stanno man mano giungendo sul tavolo del Commissario ad acta nominato dalla Regione Lombardia per la definitiva approvazione ed applicazione del nuovo strumento urbanistico (l’architetto Luigi Fregoni, nella foto a destra) giungono da più parti: dalle Istituzioni per il controllo del territorio, dai privati cittadini, dalle associazioni e dalle categorie degli imprenditori. Sono corpose e non di semplice facciata per cui l’impegno del Commissario per l’analisi delle petizioni potrebbe richiedere un tempo più lungo rispetto a quello prospettato.
Siamo in grado di anticipare alcune delle perplessità individuate e poste in evidenza. Tutti aspetti che stanno infiammando il dibattito nel paese delle lame. Lo studio risulterebbe carente delle cartografie e delle mappe delle strade nel centro del paese con tutti i relativi schemi di identificazione e collocazione dei sottoservizi. Bisognerà dirimere la questione della identificazione e collocazione di alcune aree fabbricabili sulle quali sembra sia in corso una querelle per una accordata proposta che nei fatti è stata disattesa.
In discussione, a sollevare molti interrogativi, c’è anche la creazione di un Ambito Polo Tecnologico in un’area ad alto valore residenziale disegnato negli spazi di una azienda con concessioni definite e volte al sopralzo degli stabili esistenti, all’ammissione di ulteriori quote delle aree residenziali, alla modifica delle superfici destinate a pubblico parcheggio, di cui non è indicata la nuova destinazione. Così descritta, si verrebbe a definire una discriminazione fra una singola azienda e tutte le altre imprese artigiane e commerciali operanti nel distretto, che si vedrebbero penalizzate dallo strumento urbanistico perché confinate negli Ambiti Artigianali e Industriali, laddove di fatto non possono contare sui benefici urbanistici, normativi, economici e finanziari raffrontati con quelli conseguibili nel famoso Polo Tecnologico.
"Le aziende e gli imprenditori che operano nello stesso territorio – afferma un operatore del settore – dovrebbero essere tutelati e godere di uguali condizioni strutturali per poter competere, innovare, ricercare e fabbricare i propri nuovi prodotti, e non dovrebbero subire penalizzazioni dall’Ente chiamato invece a predisporre l’equa utilizzazione del bene comune e delle risorse pubbliche per metterle a disposizione indistintamente di tutti i cittadini".
In attesa delle analisi, delle risposte e dei provvedimenti che definirà il Commissario ad acta, unico decisore sugli argomenti in materia urbanistica, non resta che il rammarico per una difficoltà in più che allunga i tempi di approvazione dello strumento urbanistico indispensabile per ogni nuova iniziativa edificatoria, frenando ulteriormente il già asfittico mercato delle costruzioni edili.