A portare in luce la questione Confesercenti, la confederazione degli imprenditori operanti nel settore del commercio, del turismo e dei servizi. L’associazione non critica questo tipo di evento in sé, di cui anzi riconosce “il valore sociale storico e di promozione del territorio” afferma Filippo Caselli, vice-direttore di Confesercenti Bergamo, pretende però che venga elaborato uno “strumento normativo adeguato, che superi le criticità esistenti in materia di somministrazione temporanea in occasione di sagre e fiere”, così che queste realtà non vadano ad esercitare una concorrenza sleale nei confronti fondamentalmente di bar e ristoranti in particolare durante la bella stagione.
L’istituzione a cui si rivolge l’appello è Regione Lombardia che in una recente deliberazione aveva riconosciuto la necessità di normare questo tipo di eventi, senza poi dare un seguito a questa dichiarazione di principio. La proposta avanzata da Confesercenti prevede l’adozione di regolamenti comunali ad hoc e il coinvolgimento degli operatori del settore nell’organizzazione, in particolare per quanto riguarda la calendarizzazione delle sagre: “una fiera per promuovere un prodotto locale o la festa dell’oratorio può durare qualche giorno, una settimana, non tutta l’estate!” sostiene Lionello Bazzi, presidente di Confesercenti Lecco.
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