Tecnicamente, il ricorso avanzato dal Comune di Introbio contro la concessione alla società Energia Valsassinese Srl per lo sfruttamento delle acque della cascata sulla Troggia.è stato respinto. Ma – ed ecco la notizia bomba di oggi – non perché la captazione si debba fare, bensì perché "in altra sede" (ovvero da parte della Provincia di Lecco) la famosa autorizzazione unica era gia stata negata, in forza soprattutto delle osservazioni avanzate dalla vecchia amministrazione Rupani – osservazioni accolte e fatte proprie dalla Soprintendenza per i beni culturali.
Morale: non serve più impugnare l’autorizzazione, perché nel frattempo quella richiesta è stata già negata: il Tribunale respinge la richiesta di Villa Migliavacca ma nel contempo certifica, in buona sostanza, che quella centrale "non s’ha da fare". Esulta pur avendo "perso" l’avvocato Paola Brambilla, ambientalista convinta e patrocinatrice del ricorso: "Il Comune in realtà aveva ragione – dichiara il legale di Bergamo a VN – non c’è più materia del contendere, essendo stata già negata l’autorizzazione unica". Restano da pagare delle spese a cura dell’amministrazione locale ma la morale è che a Biandino non nascerà la famosa (e criticata da molti) centrale idroelettrica. A meno che Energie Valsassinesi non decida di ricorrere addirittura in Cassazione.
Rimane una velata polemica a proposito della decisione della attuale guida di Vialla Migliavacca, che aveva deciso di non resistere ulkteriormente contro il percorso di realizzazione della centrale. L’avvocato Brambilla non entra nel dettaglio ma si comprende, tra le righe, che "alla giunta attuale è andata bene". Grazie soprattutto al lavoro fatto dall’amministrazione che l’ha preceduta.
IL "NO" DELLA PROVINCIA, CONFERMATO DAL TRIBUNALE DELLE ACQUE: