L’OPINIONE – Curiosità e preoccupazioni, dicevamo: le une sono figlie delle altre o viceversa, fatto sta che intorno all’area della Fornace (che pure è ben abituata ai maxi afflussi della Sagra) l’attesa è grande, soprattutto per vedere se corrispondono al vero le buone referenze che la manifestazione pare essersi meritata in quel di Lecco.
Di certo non si era mai visto in Valle un impianto come quello allestito sotto la gigantesca struttura montata per l’occasione, e i decibel non mancheranno, pur dovendo restare nei limiti del consentito. Ma è anche la prima volta che tra le nostre contrade si organizza un evento di simili proporzioni dedicato ai giovani; nella valle dei nonni e dei nipotini, una ventata di aria nuova potrebbe solo far bene.
Curiosità e preoccupazioni, quindi, si incrociano con l’entusiasmo di quanti, già da tempo, hanno fatto incetta dei biglietti di ingresso ed arriveranno qui da ogni dove d’Italia e, c’è da giurarci, anche dall’estero. Un entusiasmo che tutti si augurano possa sfogarsi all’interno del perimetro della manifestazione, lasciando che la valle, al di fuori, continui la sua normale esistenza.
Il che, in un weekend di fine primavera, significa famiglie a spasso, la ciclabile trafficata, escursionisti con lo zaino in spalla a frotte, il Pioverna che scende sempre verso il Lago, e così via.
In mezzo a tutto questo, tra oggi e lunedì, vivrà anche il “Nameless”, cioè “L’Innominato”, ossia un personaggio molto noto dalle nostre parti, uno di cui si ricorda soprattutto la travagliata conversione finita tra le braccia del Cardinale Federigo Borromeo.
Ecco, sarebbe bello trovarci tutti martedì prossimo con le nostre curiosità e le nostre preoccupazioni “convertite” nella presa d’atto che anche in Valsassina si può mettere in piedi un evento speciale, magari lontanissimo dalle nostre tradizioni, ma capace di far diffondere il nome Valsassina oltre i soliti confini, non solo geografici ma anche e soprattutto di età.