LECCO – I puristi della politica e gli addetti ai lavori storceranno il naso, ma il dato dell’astenzionismo che emerge da queste elezioni amministrative segnala pure nel lecchese un forte distacco dalle urne da parte della società. Un calcolo “politically uncorrect” mette in luce come i nuovi sindaci vincano con meno del 30% di consensi reali.
Forzatura, certo. Ma queste semplici elaborazioni delle recenti cifre elettorali dimostrano come il vero vincitore alle urne sia il partito del non-voto che si afferma nei tre Comuni più importanti per il nostro territorio. A Lecco è addirittura un trionfo, al ballottaggio l’astensionismo (favorito anche dalla data assurda) supera il 50% mentre il sindaco riconfermato Brivio cattura meno del 26% del totale degli aventi diritto.
E negli altri due centri presi in esame (Mandello del Lario e Ballabio) la maggioranza relativa va ai disinteressati mentre i sindaci eletti si piazzano al secondo posto: sul lago Riccardo Fasoli non sfonda il 30% mentre la neo sindaca ballabiese Alessandra Consonni si ferma a meno di un quarto dell’elettorato.
Lasciamo a politologi e sociologi l’analisi di queste cifre, che presentiamo nella tabella pubblicata qui di seguito:
LECCO (ballottaggio) |
MANDELLO (turno unico) |
BALLABIO (turno unico) |
|
Non voto | 52,28 | 36,22 | 38,51 |
Sindaco |
Brivio 25,95 | Fasoli 29,42 | Consonni 24,94 |
Sfidante | Negrini 21,76 | Scurria 18,94 | Lombardini 18,93 |
Sfidante | Invernizzi 11,00 | Invernizzi 17,59 | |
Sfidante | Trincavelli 4,39 |
NB I dati relativi ai candidati sono ottenuti moltiplicando la percentuale ottenuta per quella dell’affluenza al voto. Ad esempio, il 25,95% ottenuto da Brivio a Lecco è il prodotto del suo 54,38% per il 47,72% di votanti al ballottaggio.