MAGGIO, UNA LETTERA IRONIZZA SU NOGARA: “SAPPIAMO QUANTO SI E’ IMPEGNATO PER NOI…”



Gentile direttore,

è con enorme piacere che leggo la presa di posizione della Lega Nord di Lecco nei confronti della cooperativa ciellina che, stando a quanto riportato dai media, pare essere invischiata fino al collo nello scandalo “Mafia capitale”.

Ecco qui finalmente la destra che si erge a baluardo della cittadinanza che col sudore della fronte mantiene in piedi uno stato corrotto, e lancia in resta si scaglia contro il malaffare e la nullafacenza.

Sappiamo tutti qui a Maggio quanto Flavio Nogara si sia impegnato per la nostra frazione, quanto abbia combattuto per impedire l’arrivo dei “presunti profughi” alle Casere e, a dirla tutta, quanto caro gli sia stato l’enorme problema della voragine di Cremeno (non me ne voglia signor Direttore, ma non si può oggi parlare dell’Altopiano senza considerare gli effetti devastanti, sociali ed economici, della frana).

Deve aver bene imparato la lezione salviniana il signor Flavio “fantasmino” Nogara tanto che ora, libero dagli impegni elettorali che contano, viene a far proseliti e procacciar consensi a Maggio. Sempre che qualcuno riesca a riconoscerlo. Quello con le ruspe in una città che non ha campi rom, questo a cavalcare “l’invasione” con un anno di ritardo.

E allora forza, si cacci la Domus Caritatis, cattivoni magna-magna, e già che ci siamo si caccino pure i “presunti profughi”.

D’altronde sono loro i responsabili del giro losco: se fossero rimasti a casa loro col cavolo che le coop avrebbero potuto marciare sui soldi dell’accoglienza.

E non ci si provi a ricollocarli in provincia di Lecco, “che qui di posto non ce n’è più manco uno” garantisce il fantasmino della Lega lecchese.

Come se Lecco e la Brianza fossero invase da petulanti negretti in ciabatte, bramosi di spendere i loro 2,5 euro giornalieri. Risulta invece che gli altri paesi della provincia la presenza di “presunti profughi” non sappiano nemmeno cosa sia. Dov’era il fantasmino Nogara quando il ministero degli Interni, attuando provvedimenti del ministro Maroni, all’epoca ben accasato al Viminale, spediva pullman di richiedenti asilo a Maggio, Esino, Ballabio e Barzio?

Maggio, Esino, Ballabio e Barzio. Stop. Gli altri tutti zitti, come Nogara, che scopre oggi che “in provincia non c’è più posto”.

Quante risate poi leggendo che il Carroccio, movimento che tutt’oggi è registrato come “Lega nord per l’indipendenza della Padania”, è diventato pulpito di insegnamenti e rimproveri alla Prefettura, emanazione diretta dello Stato centrale. “Lo riferisca signor Prefetto al Ministro Alfano” scrive Nogara, che noi della Lega ci abbiamo solo governato insieme per 15 anni e ancora ci andiamo a braccetto in Regione.

Tra diamanti nascosti nelle banche africane e lauree comprate in Albania, i nostri fazzoletti verdi devono avere perduto la mappa che da Lecco porta in Valsassina, disegnata magari da un indimenticato Stefano Galli su qualche tovagliolo a un ipotetico matrimonio pagato con soldi pubblici.

D’altronde siamo noi i responsabili del giro losco, se fossimo rimasti a casa nostra col cavolo che la Lega avrebbe potuto marciare coi soldi pubblici.

Un cittadino di Maggio, ex elettore (deluso) leghista

 

 

 

 

 

 

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