In principio era il Kima e poco altro; e in principio era un gruppo scelto di eroi che si sfidava per decine di chilometri tra una valle e l’altra, superando passi, affrontando ferrate, scavalcando pietraie, circumnavigando laghetti alpini e , infine, uscendo dai boschi tagliando un traguardo che sembrava impossibile.
Poi, piano, piano, il diluvio.
Si chiamano in tanti modi. Sabato scorso, ad esempio, c’è stata la poco nota ma non per questo da disprezzare “Giabbio Vertical”, ma a Premana è solo una delle varie ed eventuali; oggi è la volta della più semplice (dal punto di vista della denominazione) Introbio- Biandino, 491 concorrenti, “sold out” c’è scritto sul sito, ma è un avviso normale con i tempi che corrono (ed in questo caso corrono davvero).
La fantasia e l’inventiva di uno stormo di appassionati organizzatori ci hanno portato il sempre più nobile Giir di Mont, l’altrettanto blasonato Sentiero delle Grigne (oggi Zacup), l’affollatissima (Garibaldi si sarebbe sentito a casa propria) ResegUp, la barziese Pequeno Su e Gio’, la recentissima Esino Sky Race, la neonata Bobbio Vertical, la nascitura Barro Sky Night; anche a Crandola, per non essere da meno, si sono inventati la Stracaoss, ma anche così il quadro non è completo.
E siccome non hanno ancora inventato un antivirus, è molto probabile, anzi pressoché certo, che la creatività di questa Silicon Valley delle corse in montagna continuerà ancora per un po’ a stupirci: perché non immaginare una Taceno-Giumello (da Bellano già c’è) o una Bindo-Cimone, ad esempio? In fondo, quando andavamo all’oratorio a Cortenova nelle lunghe estati del doposcuola, questi itinerari non potevano mancare.
Ma erano altri tempi e non si correva, si parlava con gli amici, ci si fermava a raccogliere un fiore, si sostava alle fontane e si cantava “Non è Francesca” (pur sapendo che era proprio lei) e, ma sì, se si trovava un campo da calcio, nonostante la stanchezza, non ci si lasciava sfuggire l’occasione di segnare qualche gol.
Non ho nulla, sia chiaro, contro le varie Vertical (anche se mi affascina e mi intriga molto come idea una “Orizzontal”, e cioè la seminotturna Santi Patroni Running), tanto più che in un paio ci sono coinvolto, ma ho una mia sgangherata teoria in proposito.
E cioè che mentre una volta ci si allenava in settimana per affrontare la gara della domenica, oggi, visti i tempi, ci si metta alla prova la domenica per affrontare le salite e le intemperie della settimana.
Comunque sia, buona corsa a tutti, ovunque voi siate.