TESTIMONIANZA-CHOC/INCIDENTE NOTTURNO: “IL 118 RISPONDE DA VARESE E NON CONOSCE LE NOSTRE STRADE; AMBULANZA IN RITARDO”



BALLABIO – La vicenda è in parte nota, e non è la prima volta che il riassetto del servizio di Emergenza e Urgenza finisce nel mirino per via della “ricollocazione” a Varese del centralino che controlla e smista le chiamate di emergenza relative al lecchese.

Questa volta però c’è la testimonianza di un nostro lettore, davvero esasperato per quanto accaduto stanotte in occasione di un incidente di moto accaduto sulla “vecchia” Lecco-Ballabio (vedi articolo su VN). Noi stessi, dopo aver raccolto le prime informazioni sul sito che l’Areu dedica agli organi di informazione abbiamo girato a lungo per Ballabio poco prima della mezzanotte di sabato, incrociando in due occasioni nell’arco di almeno dieci minuti l’ambulanza della Croce Rossa che, salita da Lecco, cercava con insistenza il punto esatto del sinistro, dove un ferito giaceva a terra in attesa di cure.

Luca, che ieri ha telefonato per primo al 118, ci racconta così gli avvenimenti:
AMBULANZA ANGURIATTScandaloso, per una croce rossa abbiamo dovuto attendere un’eternità, che schifo … io sono stato il primo a chiamare il 118 ma i soccorsi sono stati molto molto tardivi, se era grave come finiva? no comment… Il problema assurdo è  che hanno risposto alla chiamata dalla sede operativa di Varese e in pratica non sapevano nemmeno dove era situata la vecchia strada che da Lecco porta in Valsassina. E’ uno schifo: sono giunto sul posto alle 23.30 e transitavo in salita verso Ballabio; questo signore era disteso nella corsia opposta, immobile. A questo punto ho chiamato il 118 e via interrogatorio gli ho detto per ben tre volte “la vecchia strada che da Lecco porta in Valsassina” ma questi non hanno capito un c…. e continuavano a chiedere se era la provinciale. A quel punto mi sono infuriato, come c…. si fa a gestire delle città da altre città a distanza kilometrica? Uno schifo“.

Fortunatamente, il signore di Pasturo rimasto ferito se l’è cavata. Ma è oggettivo – e riscontrata dai cronisti – il ritardo (pericoloso) col quale sono giunti i soccorsi. Altrettanto chiara la ricorrenza di queste situazioni, causate certo anche dalla incompetenza territoriale di chi deve smistare telefonate dando indicazioni su paesi, località e strade che non conosce. Un problema da approfondire, con urgenza.

 

 

 

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