LECCO – Nel pomeriggio di ieri a Villa Locatelli si è svolto un incontro promosso dalla Provincia di Lecco con i sindaci dei Comuni interessati dal piano di razionalizzazione di Poste Italiane, che prevedeva la chiusura di alcuni uffici postali (Lecco, Brivio, Missaglia, Galbiate, Calolziocorte, Verderio) e la riduzione di giorni e orari di apertura di altri (Carenno, Colle Brianza, Ello, Margno, Monte Marenzo, Pagnona, Primaluna, Santa Maria Hoè, Taceno).
“Gli amministratori presenti – hanno commentato i consiglieri Crippa e Panzeri – hanno espresso la loro contrarietà e insoddisfazione per gli esiti del Tavolo regionale per una serie di ragioni: innanzitutto per aver appreso le decisioni emerse dall’incontro con Poste Italiane solo attraverso la stampa, mentre non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale ai sindaci”.
“Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito che, se le modifiche al piano di razionalizzazione avanzate da Poste Italiane non saranno condivise a livello territoriale, metteremo in atto azioni forti: siamo disponibili a ragionare e, come sempre, siamo aperti al dialogo, ma non siamo disposti ad accettare supinamente qualsiasi decisione imposta dall’alto, perché vogliamo tutelare un servizio pubblico”.
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Non tarda ad arrivare la risposta di Daniele Nava, sottosegretario in Regione Lombardia e titolare delle trattative con Poste Italiane.
“Sono sorpreso e incredulo per le dichiarazioni dei consiglieri provinciali Bruno Crippa e Ugo Panzeri relativamente alla ridefinizione del piano di Poste Italiane per il territorio lecchese. Sono sorpreso perché il fatto che non fossero presenti al tavolo regionale non è da attribuire a Regione Lombardia. Regione Lombardia ha come interlocutori le rappresentanze degli enti locali, quindi Unione Province Lombarde e ANCI Lombardia. Sta poi a queste realtà decidere chi partecipa ai tavoli. Non possiamo rispondere del fatto che UPL non abbia invitato i lecchesi”.
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