PRIMALUNA – Sabato 25 luglio alle 10 verrà tagliato il nastro e inaugurato con qualche giorno di anticipo su quanto previsto il percorso della miniera di Cortabbio. L’opera, costata 380mila euro finanziati in parte dalla Regione Lombardia insieme alla Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera (340 mila euro) e dal Comune di Primaluna (40 mila euro) è pronta e i lavori realizzati sono stati illustrati in un incontro organizzato mercoledì sera al cinema oratorio di Primaluna.
“La Comunità Montana” ha spiegato Carlo Signorelli, presidente dell’ente, “ha cercato di fare il possibile perchè questa importantissima opera fosse realizzata, a noi toccherà tagliare il nastro, ma l’idea è nata dalla precedente presidenza, nella persona di Alberto Denti“.
Signorelli ha evidenziato l’importanza dell’opera che verrà inaugurata nella mattinata di sabato 25 luglio: “Siamo addirittura in anticipo rispetto ai tempi previsti” ha detto “questa opera sarà molto importante per il turismo in Valsassina e anche per le scuole, la popolazione locale e gli studiosi” ha commentato il presidente della Comunità Montana.
Gabriele Redaelli, vicesindaco di Primaluna, si è complimentato con chi ha portato avanti i lavori, finiti come già detto in largo anticipo rispetto i tempi preventivati.
LA BARITE IN VALSASSINA
Matteo Lambrugo, geologo che insieme a Pierfranco Invernizzi ha portato avanti il progetto dal punto di vista tecnico, ha spiegato che la miniera ha iniziato la sua attività nel 1860, chiudendo i battenti nel 2012.
Il principale materiale estratto dalla miniera è stato la barite. I suoi usi principali sono destinati alla preparazione di altri composti di bario e come pigmento bianco (ad esempio il litopone).
In forma granulare viene mischiata al cemento allo scopo di migliorarne le proprietà schermanti nei confronti delle radiazioni (calcestruzzo baritico). In forma polverulenta con dimensioni di 70 micron viene utilizzata insieme alla bentonite per formare i fanghi delle perforazioni petrolifere.
LA MINIERA E LA SUA STORIA
Pierfranco Invernizzi, il cui padre è stato uno dei concessionari delle miniere per tanti anni, ha spiegato la storia del giacimento. Dal 1927, ha spiegato Invernizzi, il Comune ha dato in affitto la concessione di tre miniere: Sassi Rossi, Faidallo e Ruola Faedo.
“Le concessioni duravano 9 anni è venivano assegnate tramite asta pubblica a “candela vergine“; col passare degli anni, le assegnazioni sono state unificate fino al 2012 quando le miniere hanno chiuso”, ha commentato Invernizzi.
Tanti i concessionari che hanno estratto barite dalle viscere della Grigna, dai Vanotti ai Donati, alla Sali di Bario di Calolzio arrivando agli stessi Invernizzi che sono stati tra gli ultimi utilizzatori delle miniere.
La barite valsassinese andava a finire negli impianti dell’Agip (fanghi per perforazioni nella val Padana), nelle centrali nucleari israeliane, nelle cartiere, ma soprattutto nei magazzini delle “Sali di Bario di Calolziocorte“.
Il minerale estratto dalle miniere di Cortabbio veniva utilizzato nell’industria della carta, per ricoprire le forme di gorgonzola e nel cemento armato.
“Le miniere hanno dato lavoro a moltissima gente in tutta la sua vita; agli inizi i lavori erano tutti manuali, e i minatori lavoravano a coppie, poi è subentrata la tecnologia e le cose sono cambiate” ha detto Invernizzi.
IL PERCORSO DEI LAVORI DELLA MINIERA
Tomaso Invernizzi, uno dei progettisti dei lavori di rivalutazione della miniera di Cortabbio ha spiegato che quella che verrà inaugurata il 25 luglio sarà la miniera “Nuovo ribasso” che si trova a 550 metri slm. Insieme alla miniera che sarà visitabile è stata sistemata in parte anche la “Galleria Vittoria” che avrà il compito di servire come uscita di sicurezza.
Tra i tanti lavori realizzati, sono stati rifatte le armature interne, ricostruite con legno di castagno, sistemate anche le strade esterne che erano crollate, è stata trasformata la vecchia baracca all’ingresso e realizzato un impianto di illuminazione tutto nuovo che darà risalto al percorso della miniera, caratterizzato dai percorsi “dell’acqua e dei colori”.
La miniera, oltre a poter essere visitata internamente, potrà anche essere percorsa dall’esterno, per ora solo nella stagione estiva ma in un futuro, grazie alle vie di accesso percorribili anche d’inverno, potrà rimanere aperta tutto l’anno.
Su questo punto si è soffermato Dario Milani, guida geologica che lavora nella miniera dei Resinelli, il quale ha spiegato che le miniere sono tutte diverse, ognuna col suo fascino. “Quella di Cortabbio ha due peculiarità: in futuro potrà funzionare 12 mesi all’anno e poi potrà essere resa accessibile anche per i disabili”.
Ottocento metri di galleria aspettano il taglio del nastro, un’inaugurazione quella del 25 luglio che darà alla Valsassina la possibilità di crescere turisticamente parlando, ha annunciato Milani, “Ma una volta aperta servono idee, guide e soprattutto voglia di andare avanti”.
Appuntamento dunque alle miniere di Cortabbio, in via Merla (zona industriale di Primaluna) il 25 luglio alle 10.