Continuiamo la riflessione di domenica scorsa, dicendo che, finché ci giustifichiamo, finché non vogliamo cambiare, finché vediamo il male che c’è negli altri e non il nostro, finchè non gridiamo anche noi col salmista: “Crea in me o Dio un cuore puro”, finchè non viviamo tutta la verità che c’è nel sacramento della Confessione, la strada che porta a Dio ci rimane sbarrata!
E a volte è Dio stesso che ci umilia, che ci getta nella polvere, perché invano ha atteso un nostro atto di umiltà:allora la sua misericordia ci fa toccare con mano chi siamo, ci fa toccare con mano che siamo dei nulla, dei peccatori, dei presuntuosi; Dio a volte distrugge i castelli di carta che ci siamo costruiti, distrugge la nostra falsa santità, e mettte alla berlina tutte le nostre sicurezze.
Ma quando Dio agisce così per il nostro bene, noi raramente vediamo questo come una grazia, come un dono:ecco che subito protestiamo, ci ribelliamo, accusiamo Dio di essere ingiusto.
Quando Dio interviene come un chirurgo per tagliarci via il male, ecco che noi siamo pieni di rancore contro Dio: Dio ci spoglia dalla zavorra che abbiamo addosso, e noi gridiamo che Dio ci sta derubando !
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” dice Gesù. Quanto è umile e paziente Dio con noi!
Se solo lo accogliessimo, Egli si mette al nostro fianco, come un fedele compagno di viaggio, che è il viaggio della nostra vita; Dio prende per mano tutti gli affaticati e gli oppressi e sostiene su di lui il loro peso! Gesù mentre percorreva la via del Calvario, portava sulle sue spalle, tutte le nostre croci; pesano le croci, ci schiacciano i problemi, le angosce, ma Dio ci chiede solo di dare a lui i nostri pesi e non ad ostinarci a portare noi la croce che col suo peso ci schiaccia:Dio la vuole portare con noi, al nostro posto, se noi gliela diamo : ma anche in questo ci vuole tanta umiltà:riconoscere che da soli non ce la facciamo e appoggiarci al cuore grande di Gesù!
Dare a Lui tutto: i problemi, le angosce, dare a Lui anche tutti i nostri peccati, perché li distrugga nel suo amore: Dio prende tutto con amore su di lui e noi ne siamo liberati!
E quando un problema insolubile lo abbiamo dato a Dio, ecco che Dio stesso se ne fa carico, lo risolverà al nostro posto, per il nostro vero bene.E lo fa , se Dio vede in noi la fede , la fiducia l’ umiltà:invece se vogliamo fare da soli, Dio ci dice: fai pure; ma se diamo tutto a Lui con grande fiducia, Dio ci prende in parola e prende su di sé ciò che ci schiaccia. “Troverete ristoro per le vostre anime “ ci dice Gesù.
A tanto porta la via dell’ umiltà e dell’ affidamento.
Allora preghiamo lo Spirito che è in noi di rendere di giorno in giorno il nostro cuore mite e umile, come il cuore di Gesù, ed in particolare chiediamo la grazia del vero affidamento: chi si affida a Gesù come Maestro, come guida, come sostegno, come Pastore, possiede tutto, perché Lui, Gesù, è il nostro tutto!
Don Graziano vicario Parrocchiale
7a domenica dopo Pentecoste
Rito Ambrosiano
Gv 16,33 – 17,3