PRIMALUNA – Mentre andavo a fare le foto della festa degli Alpini a Primaluna, mi sono fermato in quel fatale incrocio tra la via Provinciale e via Caraletta.
Ho tirato fuori la macchina fotografica e tra le lacrime ho scattato alcune foto da vicino e altre dall’altra parte della strada.
Per un secondo mi sono lasciato andare nel ricordo di quella sera di una caldo 22 luglio del 2012 quando le ambulanze continuavano a passare davanti a casa mia, segnale che qualcosa di grave era successo da qualche parte.
Non avrei mai immaginato che quelle ambulanze stavano andando proprio a quell’incrocio dove il destino aveva deciso di mettere fine alla vita di Pina.
Una tragica fatalità, una striscia posizionata in un posto sbagliato, la complicità del buio della sera, tante cose si sono messe in gioco quel giorno per portare via una signora gentile ed elegante, con un cuore d’oro e uno spirito solidale, lasciandoci soltanto il suo ricordo e il bel sorriso pieno di vita stampato sul suo volto.
Mentre ero li, diverse persone hanno cercato di attraversare, in molti si sono chiesti dove fossero finite quelle strisce che una volta erano lì, nessuno però si è fermato a guardare i fiori in ricordo di Pina.
La vita continua, il tempo passa, il ricordo rimane. Così come rimane il pericolo in quella curva maledetta, dove la visuale per gli automobilisti è limitata, dove chi gira per andare verso il Pioverna rischia di essere tamponato e dove i pedoni, ignari del pericolo, si giocano la vita ad ogni attraversamento, come “la Pina” quella triste e tragica sera del 22 luglio del 2012.
F. M.
NOTA EDITORIALE
Crediamo che una tragedia come quella accaduta tre anni fa debba avere almeno una conseguenza in qualche modo costruttiva. Che finora non c’è stata.
Non è solo per la stima nei confronti di una donna che sappiamo essere stata straordinaria o per l’affetto e la considerazione rispetto alla sua grande famiglia (amica della Valsassina e del giornale on line valsassinese); quella vita stroncata in modo così assurdo deve portare al mantenimento di tante altre vite.
Chi di dovere fino ad ora ha fatto il minimo: chiediamo che in quella zona venga posto un dosso o comunque si attuino tutte le strategie necessarie per evitare un nuovo dramma sulla Provinciale.
Più attenzione e meno velocità da parte di chi guida ma anche il buon senso degli amministratori della cosa pubblica – strade comprese: è troppo domandare tutto ciò?
VN