Il Vangelo di questa domenica si apre presentandoci Gesù che scaccia i venditori dal tempio! E Gesù dice che il tempio del Signore è luogo di preghiera, e non di mercato!
La preghiera, dunque. Se Gesù aveva bisogno di pregare (e di fatto pregava molto), tanto più ne abbiamo bisogno noi che siamo esseri fragili, deboli, esposti al male che c’è nel mondo, impotenti con le sole nostre forze di fronte alle innumerevoli insidie che sono in noi e attorno a noi. Effettivamente, quando non si prega, la fede a poco a poco si spegne, e se una persona sta tanto tempo senza pregare, perde la fede!
Proprio così: si perde la fede perché non si prega. Le crisi di fede sono sempre crisi di preghiera, e possiamo ben dire che la fede di una persona vale quanto vale la sua preghiera! A una preghiera superficiale, non fatta col cuore, corrisponde una fede che non incide nella vita.
Noi, a volte, ci lamentiamo di avere i dubbi di fede, ma tali dubbi sono oscurità che portiamo in una mente, dove la preghiera non irradia la sua luce. Mentre nella preghiera fatta con il cuore, entra in noi la luce e la forza dello Spirito. E nessuna situazione di vita ci vedrà fare naufragio, perché nel momento del pericolo, soprattutto per la nostra anima, se preghiamo, sentiremo accanto a noi la forte presenza di Gesù che dice: “Coraggio, sono Io, non avere paura”. E’ l’essenza della preghiera è proprio questa: percepire la presenza di Dio nella nostra vita di ogni giorno.
Non si tratta quindi soltanto di chiedere qualcosa, come siamo soliti fare, ma di vivere consapevoli che Dio ci è vicino, e che ci prende per mano nel cammino della vita. Ecco la preghiera è percepire questa presenza di Dio in noi, e nella nostra vita.
Chiediamo allora a Gesù di prenderci per mano, per affrontare la “pericolsa” traversata della nostra vita terrena e arrivare felicemente, con a fianco Gesù, al porto sospirato della Vita eterna!
Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 2 agosto 2015
10° dopo Pentecoste
Rito Ambrosiano “B”