“IL REGNO DI RETT”: UNA STORIA DA LEGGERE PER CAPIRE TANTE COSE



REGNO DI RETT – In queste settimane, siamo stati colpiti da spontanei gesti di solidarietà in Valle, per aiutare i bambini che come la piccola Margherita sono affetti dalla sindrome di Rett. Cosa può esserci di più bello che raccontare questa malattia a modo di favola? Ecco che vi presentiamo dunque il racconto “Il Regno di Rett” di Caterina Saias, un’emozionante relato che racconta la storia di una bambina nata e cresciuta in quel mondo magico che è il Regno di Rett.

F. M.
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Ieri  Marco Zaccaria ed io siamo andati ad Introbio. Un piccolo paese che fino a qualche giorno fa esisteva soltanto nella mia fantasia. Ho immaginato montagne impervie, un laghetto illuminato dal sole un bel castello e una bellissima famiglia con una bimba speciale. Lo straordinario è che tutto quello che ho immaginato esiste davvero. Giuditta e Michele e Margherita sono una meravigliosa famiglia che sta combattendo una battaglia estenuante.
Siamo andati insieme a tanti altri, e ciascuno di noi gli ha sorriso, ha dato il proprio contributo , li ha confortati e gli ha dato forza e speranza. Per questo siamo andati, per essere di supporto, per essere uno di quei soldati che li aiuteranno a vincere la loro battaglia
Un piccolo grande esercito tutto per loro, in nome della solidarietà. Un piccolo esercito non per la guerra, ma per l’amore. In una festa di colori, suoni musica, risate di bambini facendo sentire a Giuditta e Michele il calore di una piccola grande comunità che lì si era riunita per loro.
Siamo andati a donare, ma alla fine siamo tornati a casa con il cuore pieno di emozioni regalate da persone fino a ieri sconosciute.
Grazie tutte le persone che stamattina che mi hanno salutato e ringraziato. Pareva impossibile in un paese in cui non ero mai stata.
Grazie alla straordinaria “Maestra” Giusi che ha saputo narrare con maestria la mia Favola ed ha regalato alle mie parole tutta la sua emozione.  Caterina Saias

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IL REGNO DI RETT di Caterina Saias

C’era una volta, non tanto tempo fa un piccolo regno nascosto tra le montagne.
Nessuno lo conosceva, perché per volontà di tutti gli antichi Re, era stato costruito sin dai tempi antichi, lontano da tutte le altre città, poiché essi volevano che nel loro regno vi fosse sempre la felicità, che nulla di male potesse succedere e che nessuna persona cattiva vi potesse vivere, così che tutti i sudditi, insieme alle Regine e a tutti i principi potessero vivere felici per sempre.montagna
Il piccolo regno era circondato da alte montagne. C’erano rocce appuntite e foreste di spine che impedivano agli estranei di arrivare, quasi che la natura stessa fosse di guardia alla felicità.
Al mattino il sole che sorgeva dalle montagne, si specchiava in un piccolo lago che abbelliva la valle.
Gli uccellini si svegliavano tra i rami degli alberi e cominciavano a cantare per accompagnare l’avanzare del giorno.
La luna svaniva piano piano dietro le nuvole e andava nel cielo a dormire.natura a festa
Quando la luce del sole raggiungeva le case iniziava la vita degli abitanti che era scandita dalla lentezza del cambiare delle stagioni.
Ogni giorno aveva le sue ore per il lavoro, le ore per il riposo e le ore per potere stare insieme a godere della reciproca compagnia, ascoltando musica, o leggendo libri o declamando o scrivendo poesie
Molto tempo era dedicato allo studio e alla meditazioni per potere rinfrancare lo spirito.girotondo
I bambini erano un gran tesoro per tutti gli abitanti di Rett.
Erano il loro futuro.
Pensando a loro veniva scandita la vita, affinchè essendo bambini felici potessero diventare adulti felici.
Era un regno molto ricco perché il terreno era molto fertile e crescevano frutti e alberi di ogni specie. Ogni casa aveva il proprio giardino per giocare e coltivare fiori e un piccolo orto dove venivano coltivate le verdure per le necessità di ogni famiglia.
Venivano poi condivisi i fiori ed i frutti, così che tutti potessero godere del profumo e del colore di tutti i fiori esistenti e della bontà dei frutti della terra.alberi
Avevano miniere d’oro e di diamanti che venivano riposti in grandi forzieri nelle segrete dei palazzi.
Anche nel regno di Rett sebbene tutto venisse coltivato e con amore e devozione, a volte nascevano spine ed erbacce e così era anche con gli uomini.
Sebbene tutti bambini venissero amati ed educati al meglio, a volte alcuni avevano un’indole cattiva e nonostante tutto l’amore la loro anima era malvagia. E crescevano malvagi.
Quando diventavano adulti, venivano portati dai soldati fino ai più lontani confini del regno e gli veniva data una pozione che faceva dimenticare tutto così che potevano vivere lontano e cercare di redimersi, ma non avrebbero potuto mai più tornare.soldati
Per ogni bambino che nasceva veniva fatta una grande festa a cui erano invitti tutti i sudditi del regno. Venivano composte musiche allegre e scritte poesie e piantati alberi. Quando venivano innestate nuove rose le veniva dato il nome del bambino o della bambina che era nato, così che ciascuno avesse il piacere di avere fiori che portavano il proprio nome.rose
Potete immaginare la gioia che si sparse nel regno quando il Re e la Regina annunciarono al loro popolo che anche loro avrebbero avuto un bambino, anzi una bambina, che avrebbero chiamato Bianca.
Bianca come le cime delle montagne imbiancate di neve.
Bianca come il latte che ogni mattina addolciva il risveglio dei bimbi.
Bianca come la luce della luna che accendeva la notte.
Bianca come la nuova rosa che era sbocciata il giorno della sua nascita.bebe
Bianca che un giorno sarebbe diventata una grande Regina.
Un nome per ricordare tutte le cose belle che popolavano il loro piccolo mondo…..
Bianca nacque in una bella giornata di primavera. Pareva che la natura si fosse vestita a festa per celebrare la sua nascita.
All’alba tutti gli alberi di ciliegio avevano fatto sbocciare le piccole gemme, e tutte le colline si adornarono di fiori bianchi, quasi che la neve avesse raggiunto la pianura. Le margherite avevano ricoperto i prati con i loro minuscoli soli circondati di candidi petali.fiori
Gli insetti ronzavano impazziti tra un fiore e l’altro creando armonie.
Le campane suonarono a festa per tutto il giorno e venne proclamato un grande periodo di festa a cui potevano partecipare tutti.
Vennero organizzati grandi banchetti e le notti venivano illuminate da fuochi d’artificio. campana a festaPareva che in quei giorni le stelle fossero ancora più grandi e luminose e la luce del sole ancora più vivida.
Bianca era una bimba bellissima, che guardava tutti con i suoi grandi occhi azzurri.
Sorrideva sempre ed era davvero un piacere poterla ammirare ed era veramente facile amarla con tutto il cuore.
Cresceva rapidamente e imparava ogni giorno a riconoscere nuove cose.
Aveva una risata argentina che metteva allegria ed era una vera gioia potere condividere del tempo con lei.
I suoi genitori andavano a passeggio nel parcbimbao come tutti.
Bianca stava così nella sua carrozzina con le sue gambette cicciotte che scalciavano l’aria impazienti di camminare e di correre.
Le sue manine afferravano l’aria o suonavano sonagli colorati così che ogni passeggiata era una sfilata perché tutti si fermavano a salutare.

Due fossette adornavano le sue guance rosate e la sua bocca senza denti era sempre aperta al sorriso.bimba due
Bianca cresceva così, velocemente, come un fiore di primavera.
Ben resto cominciò a parlare. Ogni giorno imparava una parola nuova ed era diventato un gioco divertente per chi le stava vicino insegnargliene sempre di più difficili per sentirla ripetere parole sempre più complesse.
Aveva cominciato anche a camminare. All’inizio aveva cominciato con qualche passo malfermo, barcollando come fanno tutti i bambini ma poi velocemente aveva acquisito sicurezza di sé e correva a perdifiato per i prati del suo regno.
Ormai aveva quasi due anni..
Conosceva i nomi dei fiori. Riconosceva tutti gli animali e adorava sdraiarsi sul prato a vedere passare le nuvole trascinate dal vento.disegno_bimba
Come sempre al mattino la Regina sua mamma e il Re suo papà iniziavano la giornata giocando con le parole. Una mattina però Bianca cominciò un nuovo gioco.

Non chiamava più le cose con il proprio nome, ma glielo cambiava.
I suoi genitori all’inizio risero, pensando che davvero volesse solo giocare, ma piano piano si resero conto che non era così.

Bianca pareva non ricordare più i nomi delle cose o degli animali e non sapeva più fermarsi a guardare le nuvole. I suoi passi si fecero malfermi e quasi non sapeva più camminare.
I genitori chiamarono a consulto tutti i sapienti del regno.
Qualcuno disse loro che si trattava di una cattiva magia.
saggioMa un vecchio saggio che sapeva tutte le cose, disse che non esistono le cattive magie, purtroppo invece esistono le malattie e nonostante tutti i loro sforzi per evitarlo anche nel regno di Rett era arrivato qualcosa che non potevano impedire. Perché le malattie colpiscono all’improvviso e non guardano chi sei.
E le malattie non si potevano mandare fuori dai confini del Regno.
Era come un esercito malvagio che avrebbero dovuto combattere.
Aprirono così tutte le porte del regno e disboscarono le foreste di spine che chiudevano le strade che portavano fino a loro.
medicoChiesero aiuto agli altri popoli che vivevano non molto distante da loro e scoprirono che per fortuna c’erano già dei medici che studiavano per debellare quella patologia perché purtroppo c’erano nel mondo molte altre bambine che erano colpite da quella stessa malattia.
Il Re e la Regina, aprirono tutti i loro forzieri e vendettero tutto il loro oro e i loro diamanti e dettero tutti i soldi che ricavarono per la ricerca contro la malattia che aveva colpito la loro bambina e molte altre bambine come lei.girotondo due
Con questi soldi i medici fecero tante ricerche e finalmente trovarono una medicina che potè curare Bianca e le altre bimbe come lei.
Il regno di Rett, non chiuse mai più i confini al mondo, perché non basta chiudere le porte per non fare arrivare il dolore, anzi è l’unione che fa la forza e solo dandoci la mano possiamo combattere e vincere le avversità della vita.

Caterina Saias

 

 

 

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