VALSASSINA – Nei giorni scorsi il professor Tintori, nella conferenza sui fossili tenuta nella sede della Comunità Montana a Barzio, ha invitato i presenti ad “essere sempre curiosi” per comprendere al meglio la bellezza del posto dove abitiamo. Tintori si riferiva soprattutto al non “abbassare mai la guardia” e cercare sempre di informarsi sui fatti presenti, futuri e passati.
Seguendo i consigli del paleontologo ci siamo messi a “curiosare” utilizzando lo strumento con il quale abbiamo più confidenza, il computer, e consultando Google alla voce “fossili in Valsassina” abbiamo rintracciato una lettera scritta da Tomaso Antonio Catullo, noto naturalista, zoologo e geologo bellunese, nella quale si parla della Valsassina.
Nella missiva, che fa parte del libro Nuovi annali delle scienze naturali pubblicato a Bologna nel 1843, Catullo parla di aver ricevuto in dono da un tale “sig. Curioni”, un esemplare fossile di “sigaretus canaliculatus” ritrovato in Valsassina all’epoca.
“L’esemplare trovato in Valsassina si è staccato dal calcare di Valsassina… l’univale appartiene alla famiglia delle Macrostome, Sigaretus e quello di Valsassina è ben cinque volte più grande di altri trovati…”
Curioso vero ? Seguendo i consigli del prof. Tintori, continueremo a “curiosare” per non smettere di imparare.
LA LETTERA DEL PROF. TOMASO ANTONIO CATULLO
Fernando Manzoni
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