PIANI DI BOBBIO – Sabato 22 agosto 2015 Festa della Comunità Pastorale Maria Regina dei monti ai Piani di Bobbio nel 50esimo della benedizione del Santuario (1965-2015). “Era il 5 settembre 1962 quando il cardinale di Milano Giovanni Battista Montini (che pochi mesi dopo sarebbe diventato Papa Paolo VI) poneva la prima pietra del nuovo santuario. Il 6 settembre 1965 il suo successore sulla cattedra di Sant’Ambrogio, il cardinale Giovanni Colombo, benediceva la chiesa e l’altare. A fianco del portale, una lapide ricorda che «La fervida pietà mariana del sacerdote Pietro Tenca, le cospicue munificenze di barziesi e villeggianti, lo splendido santuario a Maria Regina dei Monti e delle Funivie eressero. Del plauso riconoscente dei sacerdoti e fedeli questo marmo sia testimonio perenne». Segue la data, 7 settembre 1969.”
da Valsassinacultura.it
Il programma:
-07:45 Processione al santuario con partenza dal piazzale della funivia
-11:00 Messa solenne presieduta da don Alfredo Comi nel 65° di sacerdozio con i sacerdoti della Comunità Pastorale e del Decanato, di Valtorta e di santa Brigida.
-14:30 Preghiera e processione mariana
Incanto dei canestri
LA SCHEDA DI FEDERICO ORIANI
Il 22 agosto, ricorrenza liturgica di Maria Regina, viene festeggiata la chiesa dei Piani di Bobbio, località che ha sempre rappresentato una grande risorsa per i barziesi. Ora è una stazione sciistica, un tempo era via di transito per Valtorta, uno dei più ricchi pascoli di tutta la valle e soprattutto fonte imprescindibile di ricavi per il bilancio pubblico barziese che per secoli si è basato quasi principalmente sui canoni di affitto che i bergamini versavano al Comune, proprietario di tutta l’area, per poter pascolare il proprio bestiame.
La prima testimonianza di fede a Bobbio di cui si ha memoria è una piccola croce in ferro della fine del Seicento, ma non è escludibile la presenza di qualche traccia precedente in questo alpeggio che ebbe l’onore di essere attraversato anche da S. Carlo Borromeo. Nel 1725 fu eretta una prima cappelletta che fu distrutta dopo breve. Con il Novecento l’area ebbe un forte sviluppo turistico: nel 1907 si tenne la prima gara di sci e nel 1910 fu aperto il primo rifugio, ma fu nel Secondo Dopoguerra, con la realizzazione della seggiovia di collegamento con Barzio (1949/1950), che i Piani di Bobbio iniziarono ad essere interessati da una presenza massiccia di sciatori ed escursionisti. Furono realizzati i primi impianti di risalita e furono edificati i rifugi Gran Baita, Sora e Ratti. Il tema dell’assistenza spirituale ai turisti divenne pressante e fu costruito un primo altare coperto vicino al rifugio Ratti, una cappelletta promossa dalla parrocchia, dal CAI e dalla famiglia Rusconi (che fornì il progetto) in memoria di Gianni Rusconi, morto scendendo con gli sci dall’Orscellera nel 1948. Il 13 gennaio 1949 il Beato card. Schuster ne autorizzò la benedizione. La cappelletta nelle sue ridotte dimensioni poteva accogliere solo il sacerdote, l’assemblea doveva partecipare dal piazzale antistante.
Con la progettazione della nuova funivia di collegamento con il paese (1961) si impose la volontà di realizzare una chiesa a Bobbio, la cui prima pietra fu posta dal Card. Giovanni Battista Montini il 5 settembre 1962 significativamente nella stessa giornata in cui benedisse il nuovo impianto a fune.
All’atto della posa, l’unico progetto predisposto era quello dell’arch. Bruno Fontana, ma, prima dell’inizio dei lavori, avvenuto nel 1963, la scelta si spostò sul disegno predisposto dagli ing. Marco e Carlo Selva. Lavorarono al cantiere quasi esclusivamente imprese barziesi. Il tempio fu consacrato a Maria Regina dei Monti e delle Funivie dal Card. Giovanni Colombo il 6 settembre 1965. Impropriamente viene definito santuario e, sorgendo a 1.686 m s.l.m., è annoverato tra quelli più alti d’Italia.
Sotto il portico di ingresso sono state poste numerose lapidi: alcune, più piccole, in memoria delle vittime della montagna, e due di dimensioni maggiori. La prima contiene la Preghiera dell’Alpino scritta dal Servo di Dio di origini valsassinesi Teresio Olivelli, e la seconda è in memoria del parroco don Pietro Tenca promotore della realizzazione del santuario.
Caratteristica dell’edificio è la decorazione interna affidata ai testi delle orazioni mariane: il Salve Regina sopra l’ingresso e l’Ave Maria tradotta in sedici lingue diverse: le prime dodici sono quelle dipinte sulle pareti laterali in giapponese, russo (significativo dono della locale Associazione Nazionale Alpini), tedesco, castigliano, camerunese, italiano, latino, greco, francese, inglese, slavo e cinese. Negli anni Novanta furono aggiunti sulla controfacciata i testi prima in coreano e polacco e poi in swahili ed esperanto. L’obiettivo è quello di evidenziare l’universalità della chiesa e la devozione dei popoli per la Madonna. L’ispirazione è stata tratta da don Alfredo Comi dalla chiesa che sorge vicino all’orto degli ulivi dove si tramanda che Gesù compose il Padre nostro che è stato scritto sulle pareti in più di cento lingue diverse.