Ritorno a casa.
Verrebbe da dire “siamo in tanti sul treno” (“Casa mia”, Equipe 84, 1965), ma non lo dico. I treni di oggi sono zeppi di disperati, così come le barche sono traboccanti di umanità in cerca del proprio destino e non dei pesci del mare di Galilea e nelle nostre contrade transitano colonne di “gente culurada, trada in giir cume shanghai”, per dirla alla Davide.
E’ un problema che nessuno al momento riesce a risolvere; ed è un problema che ci tormenta: dire di sì o dire di no? Braccia aperte o muri di filo spinato? Fratelli in cerca di pace o potenziali invasori?
Troppo difficile e alzo bandiera bianca: ad ognuno il compito di fare i conti con la propria coscienza e trovarsi una risposta. Per chi ne ha voglia, qualche preghiera.
Ritorno a casa.
Passeggio sulla Sagra rasa al suolo; cerco un oggetto, un qualcosa, un segno qualsiasi della Grande Festa.
Chiudo gli occhi e sento le voci, i profumi, la gente, le macchine, la musica.
“Chiamale se vuoi emozioni” (“Emozioni”, Battisti – Mogol, 1970) e vai oltre, anche perché quest’anno di tracce nella ghiaia non ce ne sono: il nostro Carlo ha probabilmente lucidato ogni pietra. Un grande.
A proposito: le rotonde hanno fatto il loro sporco gioco di girotondo in modo esemplare e soprattutto quella “sul…mah!” è stata particolarmente apprezzata. Informerò Fred Bongusto e chissà se non potremo averlo come ospite l’anno prossimo!
Ritorno a casa.
Flegetonte, Acheronte, Caronte e la simpatica Circe sono alle spalle; fuori piove, poi schiarisce, poi si riannuvola, poi lampeggia, tuona e, infine, ripiove. E si ricomincia daccapo perché la giostra del tempo purtroppo continua a correre anche se non metti il gettone: ma è tutto normale in attesa dell’equinozio d’autunno e di quello che verrà e che sarà.
Certo, l’estate del 2015 la ricorderemo a lungo e, magari, la rimpiangeremo anche.
Adesso, però, siamo in attesa del trio Autunno – Inverno – Primavera, stagioni che dalle nostre parti non sono banali visto che, ciascuna con le proprie caratteristiche, veste in modo diverso la Valle e ce ne lascia apprezzare ogni sponda.
Ricordate i miei occasionali compagni di salita al Brioschi del luglio scorso? Beh, il “viviamo in posti davvero bellissimi” è un film che continua e tutto ancora da gustare.
Magari condividendolo questa domenica con gli Alpini intorno alla Tenda dell’Anima (rimessa a nuovo) al Pian delle Betulle.
Buona domenica!
Riccardo
Benedetti