PREMANA – Ecco una dimostrazione di come i “benefattori” delle centrali idroelettriche, e tutti gli enti che ne permettono la realizzazione, tutelano l’ambiente. Un affare per qualcuno ma una beffa per il popolo.
Le fotografie qui pubblicate sono state scattate in data 17 settembre 2015, ieri, presso l’impianto idroelettrico realizzato già da qualche anno sotto il ponte di Premana. I commenti non servono perché chiunque può vedere la differenza fra un torrente sano e vitale, a monte della captazione, ed un rigagnolo biologicamente morto dopo l’opera di presa; non è un mistero visto anche, le numerose segnalazioni presso la Provincia, la totale scomparsa della fauna ittica (trota fario). Si dava degli inquinatori agli artigiani Premanesi ma lo sterminio delle trote è arrivato a causa della centrale!
Oltre a tutto quello che, in questi anni di attività, il Comitato ha cercato di segnalare in merito al disastro ambientale, legato alla costruzione delle centrali idroelettriche, in questo caso vorremmo evidenziare gli aspetti legati ai costi che ogni cittadino si trova e si troverà a pagare per sostenere queste opere.
E’ già stato detto, ma è il caso di ripetere, che lo stato italiano paga annualmente incentivi per gli impianti idroelettrici, pari ad 1 milardo e 200 milioni di euro che in realtà ciascuno di noi paga, a sua volta, tramite apposita tassa messa sulla bolletta elettrica. A questo si aggiungeranno a breve le sanzioni europee, che naturalmente saranno a carico di ciascun cittadino, per la mancanza delle basilari normative di tutela ambientale, che lo stato, le regioni, le province e i comuni non hanno mai preso in considerazione gestendo in modo dissennato la concessioni di tali opere.
E’ bene riassumere: i cittadini pagano in bolletta 1 miliardo e 200 milioni di euro per gli incentivi sull’idroelettrico, gli Enti italiani concedono impianti idroelettrici in contrasto con le normative europee per la tutela dei corsi d’acqua senza nessuna assunzione di responsabilità (del tipo …. anche se faccio cavolate non ne pago le conseguenze), la Commissione europea avvia procedure di infrazione (2 già in essere) alle quali seguiranno sanzioni pecuniarie a carico dell’Italia, lo Stato italiano fa pagare le sanzioni europee a ciascun cittadino.
Ora capite perché il costo dell’energia elettrica in Italia è del 30% più alto rispetto alla media dell’Unione Europea!
Il Comitato
“Salviamo i nostri torrenti”