BIMBO DI BALLABIO MORTO A 28 GIORNI: UN LEGALE PER LA FAMIGLIA, DUE MAGISTRATI AL LAVORO, BEN TRE MEDICI PER L’AUTOPSIA AL ”MANZONI”



LECCO – Accertamenti medici extra compiuti all’ospedale Manzoni da un vero e proprio “pool” di professionisti dopo l’apertura di un fascicolo di indagine da parte della Procura di Lecco. Così prosegue la vicenda legata alla prematura scomparsa, in circostanze evidentemente ancora non chiarite, del piccolo L. N. di Ballabio morto giovedì mattina prima ancora di compiere un mese di vita.

E non a caso, il sostituto procuratore di turno Cinzia Citterio ha deciso di avvalersi dell’esperienza del suo superiore, il procuratore capo Antonio Angelo Chiappani per riuscire a far luce su una questione molto delicata e complessa. Sotto la lente d’ingrandimento il doppio ricovero che ha preceduto la morte dello sfortunato secondogenito della famiglia lecchese, trapiantata a Ballabio; due cadute, pare, in pochi giorni. I nuovi accertamenti sono stati compiuti in queste ore, da parte ancora dell’anatomopatologo Paolo Tricomi che però è stata affiancato da altri colleghi – nominati dal Tribunale e da una parte interessata.

Il pm starebbe valutando la possibilità di iscrivere nel registro degli indagati più soggetti, per poi procedere a una riduzione nel prosieguo delle indagini, nel caso emergessero eventuali singole responsabilità. Un parente ha nel frattempo consigliato ai genitori di rivolgersi al loro avvocato, in attesa degli sviluppi della vicenda: “Non riescono a capire cosa stia realmente succedendo ma è comprensibile, sono spaesati e distrutti dal dolore”, ha dichiarato il legale.

 

 

 

 

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