BARZIO – Sindaco e parroco indagati dalla Procura di Lecco per abuso d’ufficio. L’indagine del Corpo Forestale dello Stato verte sui lavori per la sistemazione della gradinata della Chiesa ai Piani di Bobbio, lavori avviati (a titolo di donazione gratuita alla parrocchia) dall’ITB e immediatamente bloccati dall’autorità giudiziaria.
Il primo cittadino barziese Andrea Ferrari ed il parroco di sant’Alessandro don Lucio Galbiati, assistiti dall’avvocato Claudio Linzola, sono stati interrogati ieri, mercoledì 28 ottobre, dai militari della Forestale delegati allo scopo dal Pubblico Ministero del Tribunale di Lecco Paolo Del Grosso. A Ferrari e don Lucio è stata contestata la legittimità dell’ordinanza, ovvero la mancanza dei permessi ordinari; i fatti si riferiscono all’articolo 323 del codice penale (abuso d’ufficio), ad abusi edilizi relativi al testo unico dell’edilizia (DPR 380/2001) e al codice dei beni ambientale e paesaggistici (D Lgs. 42/2004).
Oggetto dell’inchiesta i lavori di sbancamento all’ingresso della cappella di Bobbio, pensati dal sacerdote per mettere in sicurezza la fascia d’erba d’accesso liberandola dai grossi massi emergenti da tempo dal terreno.
Ma ricostruiamo con ordine tutta la vicenda. La problematica è nota a tutti i frequentatori dei Piani di Bobbio: tre gradini in muratura permettono l’accesso al santuario, leggermente rialzato rispetto al terreno. Tra l’ultimo gradino, quello più basso, e la fascia di prato sottostante vi è una forte pendenza, inoltre la presenza di grossi massi incassati e incastrati nel terreno rende poco sicuro e scivoloso quel passaggio. Situazione di pericolo, soprattutto per gli anziani e i più giovani, aumentata col passare degli anni e con le perturbazioni montane. Quest’anno, forse anche per la ricorrenza del 50esimo dalla consacrazione della chiesetta, si è deciso di risolvere la situazione pianificando di riportare della terra per alzare la quota del terreno su una altezza di pochissimi metri quadrati e per un’altezza di poche decine di centimetri.
Dopo una serie di condizioni meteo sfavorevoli l’intervento è stato calendarizzato per l’autunno. Viste le abbondanti nevicate dello scorso anno infatti, sino al mese di maggio non si è potuto intervenire. La forte ondata di caldo che ne è seguita, a giugno/luglio, ha convinto a rimandare ancora i lavori per evitare che si arrivasse al 22 agosto, giorno della partecipatissima festa di Maria regina dei monti, con il terreno dinnanzi al santuario in condizioni poco stabili e privo di verde. Inoltre durante l’estate la chiesetta viene aperta ogni domenica per la messa festiva, e coi lavori in corso o da poco ultimati il parroco si sarebbe trovato nelle condizioni di dover chiudere l’ingresso principale aprendo ai fedeli quello laterale, scomodo e in condizioni ancora meno sicure.
Si è quindi giunti a settembre quando la Parrocchia ha deciso che fosse il momento opportuno per dare il via ai lavori, prima delle attese nevicate e con quasi un anno di tempo per permettere al terreno di presentarsi ai festeggiamenti dell’anniversario ricoperto dal tradizionale manto erboso. Il giorno 23 un violento temporale contribuisce a peggiorare ulteriormente la situazione dell’ingresso al santuario, quindi lunedì 28 don Lucio, parroco e proprietario dell’area, si presenta in Comune con la richiesta di un‘emissione urgente di ordinanza sindacale per avviare nel più breve tempo possibile i lavori con la motivazione della pubblica sicurezza.
Ma veniamo al nocciolo della questione. Il Comune, nella persona del sindaco, a conoscenza dell’oggettivo stato del luogo, il giorno mercoledì 30 settembre effettivamente emana l’ordinanza (n. 24/2015) con la quale ordina alla Parrocchia di Barzio di mettere in sicurezza le aree esterne alla Chiesa Maria Regina dei Monti. Dell’esecuzione dei lavori se ne sarebbe occupata la ditta ITB – Imprese turistiche barziesi, società che gestisce gli impianti di risalita e che, avendo già in zona per altri motivi i mezzi per lo scavo, si era offerta di realizzare gratuitamente il lavoro, senza oneri per la Parrocchia.
Non appena iniziati i lavori intervengono però gli uomini del Corpo forestale dello Stato che il 1° ottobre si recano all’ufficio tecnico di Palazzo Manzoni e l’indomani, per la pretesa mancanza dei permessi ordinari, pongono i sigilli al cantiere all’ingresso del santuario. Nel frattempo il sindaco Ferrari e il parroco don Lucio sono sospettati di abuso d’ufficio e abuso edilizio.
“Ho firmato l’ordinanza contingibile ed urgente – dichiara il sindaco di Barzio Andrea Ferrari-, secondo i poteri previsti dal Testo Unico degli Enti Locali; l’ordinanza deroga alle lunghe procedure ordinarie (ben 3: edilizia, paesaggistica ed idrogeologica) in quanto occorreva assicurare urgentemente il sicuro accesso al santuario ed anzi, se non fosse stato per la stagione estiva, l’ordinanza doveva essere emanata anche prima e solo per fortuna nessuno è caduto. L’intervento riguarda i pochi metri quadrati di fronte al santuario e non assume alcun rilievo, né edilizio né paesaggistico ed è escluso ogni impatto idrogeologico. Sono convinto che la Procura di Lecco comprenderà la situazione, archiviando questa vicenda“.
Ad oggi, di fronte al santuario, rimane invece la buca non riempita, e l’auspicio di tutta la comunità dei fedeli barziesi e dei frequentatori dei Piani di Bobbio è che i lavori di riempimento e semina dell’erba possano riprendere al più presto.