MARGNO – “Né cani né bastoni, nulla di tutto ciò. Men che meno bracconaggio“. E’ il sindaco di Margno Giuseppe Malugani che parla da testimone dei fatti oltre che da amministratore in cerca di una soluzione a un problema capitato tra capo e collo alla comunità dell’Alta Valle.
Il sindaco ricostruisce la vicenda che domenica pomeriggio ha destato sconcerto, quando alcuni uomini cercarono di catturare di cervi: “Domenica pomeriggio quattro persone, autorizzate e con i titoli per prelevare, trasferire e accudire i cervi, sono entrate nel recinto per spostare gli animali come da accordo tra Comune, Provincia, e liquidatore della società che aveva in gestione il parco”.
“E’stato organizzato tutto in modo limpido, proprio perché sapevamo che non sarebbe stato facile spostarli – prosegue Malugani -. Io ero presente in quanto il Comune è proprietario del parco e ho visto spostare dal recinto di 4.000 mq a quello di 2.000 mq due esemplari. Poi dopo tre ore le operazioni sono state interrotte, anche perché la folla di curiosi non ha permesso di proseguire”.
“Non sono stati usati bastoni, anzi i primi due animali sono entrati nel recito più piccolo senza nemmeno bisogno di insistere. Sui cani invece posso raccontare che sì ce n’erano, ma appartenevano ad alcuni tra coloro che si sono fermati a guardare cosa stesse succedendo. Erano sciolti e correvano lungo la rete del perimetro abbaiando contro i cervi”.
“Lunedì e martedì non è successo più nulla – continua nel suo racconto il primo cittadino – sino a che, proprio martedì, è stata trovata, morta, la cerva. Sono stato avvisato io, e con me tutte le altre autorità competenti. A quel punto, nell’attesa che la Forestale arrivasse a prelevare la carcassa, abbiamo deciso di mettere il corpo al riparo in un casottello del parco. Mercoledì mattina è arrivata la Forestale, sono stati fatti i verbali e l’animale mandato ad analizzare”. E intanto, sino a che non saranno chiarite le cose, la situazione del parco è cristallizzata e gli animali resteranno nel due recinti, nuovamente comunicanti.
“Cosa sia successo alla cerva non posso dirlo nemmeno io – conclude il sindaco -, certamente mi spiace che sia morta ma posso aggiungere che quella morta non è la bestia che domenica non si lasciava prendere, invece era quella che tranquillamente per prima e da sola è entrata nel recinto piccolo”.
“I racconti di bastoni e cani, di bracconieri e di parco dell’orrore sono inventati di sana pianta. Se non fossero intervenuti i curiosi con cani e bambini i cervi sarebbero stati trasferiti in tutta sicurezza e l’amministrazione avrebbe potuto tornare a lavorare per risolvere il grosso problema di questo parco faunistico mai decollato, che per Margno è un danno d’immagine ed economico. Una situazione al limite della follia“.
Questa la testimonianza del primo cittadino di Margno. Il sindaco però non si è fermato al solo racconto dei fatti degli ultimi giorni. C’era un motivo se si è reso necessario spostare i cervi, e c’è una ragione se il Comune di Margno vede nel fallimento del progetto parco faunistico un danno cui rimediare. Aspetti che approfondiremo già a partire dalle prossime ore.
Cesare Canepari