PIERO MAGGIONI E I PORTONI DELLA CHIESA DI BARZIO. MOSTRA E VOLUME A TRENT’ANNI DALLA REALIZZAZIONE



BARZIO – Inaugurata a Palazzo Manzoni la mostra dedicata a Piero Maggioni, artista brianzolo di fama internazionale e autore dei portoni bronzei della parrocchia di Sant’Alessandro che rappresentano i temi della fede, della speranza e del perdono nelle opere del Manzoni. Curata da Federico Oriani, in vendita anche un volume il cui ricavato andrà all’asilo di Barzio.

PORTA-CHIESA-BARZIO-1985 ferrari chierichetto
“Che fosse un momento importante l’avevo capito già allora, perché don Alfredo ci fece indossare la veste coi bordi rossi; la solennità di quella sera l’ho capita in questi mesi seguendo il lavoro di Federico Oriani“. Così il sindaco di Barzio Andrea Ferrari ricorda da chierichetto la benedizione di trent’anni ai portoni bronzei della parrocchia di Sant’Alessandro.

don alfredo comi“La divina provvidenza ha accompagnato tutto il mio cammino – racconta don Alfredo Comi – così come l’opera del Manzoni sin da quando, da giovane prete, nel 1956 andai a parlare con Montini e nella stanza notai la Bibbia e I Promessi Sposi.
Era un libro che ricordavo per gli studi, con alcuni passi davvero pesanti. Poi quando don Tenca, allora parroco di Barzio morì, chiesi di succedergli per la seconda volta, e il cardinal Colombo rispose positivamente. Qui scoprii che villa Manzoni stava per essere abbattuta per costruirvi un condominio, decisi di acquistarla per salvarla, e come ringraziamento una professoressa del paese mi regalò un volume dei Promessi Sposi. Era bello, elegante, decisi di cercarne altri, arrivai a dieci, cento, poi duecento, e ne è nato il fondo manzoniano ospitato in biblioteca”.

Il 1985 ricorreva il bicentenario dalla nascita del Manzoni, e la chiesa di Barzio aveva bisogno di un nuovo ingresso. “Pensai a qualcosa che potesse esprime lo spirito cristiano ben presente nelle opere manzoniane – continua l’ex parroco – e dopo tanto cercare arrivai a Piero Maggioni e al suo entusiasmo artistico”. Don Alfredo coinvolse il professor Ambrogio Cesana per estrarre dai testi del Manzoni dei quadri dedicati alla fede, alla speranza ed al perdono, e Maggioni iniziò a scolpire nella creta le formelle che avrebbero dato corpo al piombo.

E anche le formelle rimaste nei magazzini della parrocchia, insieme a qualche bozzetto e ad alcuni scatti fotografici, sono esposte fino al 5 gennaio nella sala consigliare di Palazzo Manzoni. “Conservare le opere significa permettere loro di parlare e raccontare la nostra storia. I portoni bronzei di Maggioni ci dicono come Dio può essere presente nelle opere di misericordia” conclude don Lucio Galbiati.

 

 

 

 

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