PIANI DI BOBBIO – Il chiaroscuro di quella striscia innevata bianca in mezzo al verde e al secco che caratterizza lo “skyline” della stazione sciistica valsassinese per eccellenza ha un’analogia cromatica (ed economica): è la situazione a luci ed ombre generata proprio dalla carenza di neve che, seppur non inedita, sta mettendo in difficoltà un po’ tutti i comprensori turistici collegati agli sport invernali.
In positivo va registrata la gran voglia di montagna che comunque porta ben 1.700 persone a salire fino ai Piani di Bobbio domenica 27 dicembre. Un numero ragguardevole ma che diventa enorme se parametrato all’assenza di neve naturale che persiste ormai da settimane e fa temere anche per i prossimi, importantissimi giorni. Insomma, anche con pochi metri di pista garantita dai cannoni spara-acqua, la gente accorre – certo non nella quantità auspicata dagli operatori turistici e commerciali in genere.
Ed ecco il risvolto tutto negativo di questo clima assolato, secco e privo di innevamento: decine e decine di posti di lavoro stagionali sono in pericolo. Anzi, ad oggi circa un centinaio di persone (per la maggior parte giovani) rimangono in attesa di poter entrare in gioco tra Barzio, Bobbio, Artavaggio e anche alle Betulle e altrove.
A casa collaboratori saltuari e fissi delle principali attività sciistiche ma anche personale dei locali, assistenti, operatori dell’indotto; lavoro ridotto per i maestri di sci e in generale per chiunque abbia a che vedere con la “normale” stagione dello sci. Tutta gente che guarda ogni giorno con occhi sempre più preoccupati alle previsioni meteo. Le quali riferiscono di un abbassamento della temperatura in arrivo, con qualche speranza di vedere scendere quella benedetta e attesissima nevicata che potrebbe salvare almeno in parte la situazione. Persa l’Immacolata, a secco Natale e Santo Stefano, adesso si punta almeno a un Capodanno e a una Epifania “in bianco”.