VALSASSINA – La Valsassina si conferma luogo fertile per la cultura, che nelle sue varie declinazioni è sempre accolta con passione dai suoi cittadini. Nel 2015 la Valle può vantare l’ottima riuscita di tanti grandi eventi culturali, ma allo stesso tempo ha dimostrato avere energie anche per una miriade di iniziative che si potrebbero definire “di nicchia” e che proprio per questo richiedono sforzi e attenzioni forse maggiori.
Protagonista del 2015 culturale valsassinese è stato sembra ombra di dubbio il Nameless Music Festival, occasione di incontro per migliaia di giovani provenienti da tutta Europa, “strappato” a Lecco e trasferitosi ai piedi della Grigna, anche per l’anno prossimo. Altra scommessa vinta, assai distante nello spirito, più intimo, ma molto simile per genere di manifestazione, il debutto dell’Urca Urca all’Alpe Giumello. Restando in ambito musicale è cresciuta in autorevolezza la Rassegna Organistica Valsassinese che ha ospitato quest’estate artisti stranieri di primissimo piano e ha riproposto per queste giornate di fine anno un innovativo mini cartellone. Bene hanno fatto anche il tradizionale festival di musica classica Tra lago e monti e la diversificata offerta culturale Voces. L’anno che verrà sarà probabilmente l’anno di Wikimania, la conferenza mondiale dell’enciclopedia che dopo aver girato le grandi metropoli del pianeta ha scelto di riunirsi a Esino Lario.
Per tenere uno sguardo sul mondo non si può non citare l’ennesimo successo del Respiro della Valle, appuntamento olistico in Alta Valle e la partecipata Festa Ecuadoregna organizzata dalla comunità sudamericana stabilitasi a Taceno; il 2015 della cultura ha segnato anche il passaggio di numerose personalità del mondo accademico e diplomatico al Coe di Barzio che coraggiosamente ha scelto la Valle per la due giorni di studi internazionali Agorà del Mediterraneo.
Per un territorio che affonda le sue radici nella tradizione e nella cultura del lavoro vanto sono state ancora una volta le Mostre Zootecniche e la Mostra regionale della capra orobica, che come in un corto circuito tra tradizione e innovazione ha innegabilmente beneficiato del video virale del “Pelo lungo e corna belle“. Su tutti merita però una menzione speciale la riapertura delle Miniere di Cortabbio, viva testimonianza del passato storico della Valsassina. Sullo stesso filone l’attività costante dei musei etnografici della Muggiasca e della Valvarrone.
In questo 2015 un attento sguardo al passato è stato proposto da diverse realtà valsassinesi, dalle biblioteche alle associazioni: numerose le iniziative legate all’anniversario della Grande Guerra, novità di quest’anno è stata l’apertura al pubblico delle sale di inizio Novecento di Villa Migliavacca. Ballabio inoltre intende valorizzare il proprio sito archeologico e infine, retrocedendo ulteriormente sulla linea del tempo, abbiamo scoperto il valore dei nostri monti anche sotto l’aspetto della paleontologia, stuzzicati da affinità tra i fossili nostrani e quelli cinesi.
Cultura in Valsassina significa anche arti visive: impossibile elencare tutte le mostre fotografiche proposte nei nostri comuni, riproponiamo alcune nostre immagini dedicate al paesaggio lunare del Pioverna, al fenomeno della Luna blu, ed ai colori dell’autunno (qui e qui). Nemmeno si contano i video naturalistici e le riprese televisive con protagonisti i monti e i borghi che ci circondano, ne segnaliamo uno in particolare. Particolare spazio merita la capacità dei valligiani di osservare e riprodurre il mondo che li circonda. Parecchie le esposizioni d’arte allestite nel 2015, tra le opere più commoventi il ritratto di Darietto Busi, piccolo grande uomo venuto a mancare nella notte di capodanno 2015, ma anche l’omaggio artistico e poetico a “La Delfi” e lo scatto a don Cesare assorto in preghiera.
Nel 2015 il mondo della cultura valsassinese ha perso “il miglior ballerino e fisarmonicista che Premana abbia mai avuto”, l’amatissimo Cele Caverio. Una passione quella di Cele per la musica che accomuna moltissimi valligiani, anche grazie a esperienze come quella della giovane Accademia Musicale, al ritorno del duo Cipo e Ceffo, già Caduta Libera e oggi Scatola dei Giochi, o delle più longeve formazioni corali, come ad esempio il Coro Valsassina che dopo aver festeggiato i 45 anni dalla fondazione, nel 2015 ha visto concludere il percorso di studi del maestro Alessio Benedetti.
Imprescindibile quando si parla di cultura nei nostri paesi è un riferimento al Cineforum, appuntamento di prestigio giunto alla 47esima edizione senza mai essersi arreso alle sirene dei blockbusters, anzi qualificandosi ben oltre le “colonne d’ercole” della Valle proprio per questa sua peculiarità.
Nel nostro piccolo anche Valsassinanews ha aperto sempre più le porte alla cultura. Quest’anno ha infatti debuttato sulle nostre pagine Il Fascino degli Intellettuali, pagina culturale dei nostri giornali affidata ad un gruppo di preparati quanto giovani collaboratori, di cui ogni domenica proponiamo una “finestra”.
Infine, ma solo cronologicamente, nei nostri servizi culturali abbiamo inserito una rubrica e una firma che già hanno suscitato approvazione e interesse: l’autore è Riccardo Benedetti, il titolo – ormai noto – è il Domenicale di R. B.