INTROBIO – In anni di attività, mai il nostro giornale aveva ricevuto tanti messaggi e commenti, addolorati, a volte addirittura disperati, dopo la notizia di un decesso. La persona che se n’è andata, è vero, aveva solo 45 anni; gestiva un rifugio notissimo e avviato, certo, e per questo era conosciuta. Ma sono il sorriso solare di Andrea, lo spirito gioviale e la forza d’animo, il successo imprenditoriale e tanti altri gli elementi che stanno facendo esprimere a migliaia di persone un immenso cordoglio per questo evento che definire luttuoso è davvero poco.
Rupani lascia la moglie Eugenia e i due giovani figli Michela e Davide, una famiglia impegnata nella fortunata attività del Rifugio “Lecco” ai Piani di Bobbio, una gestione già lunga e sempre a conduzione familiare. Un ambiente bellissimo e ristrutturato, “sempre pieno anche quando c’era poca gente in giro” ricordano alcuni operatori barziesi, accogliente e “di successo”.
“Quando andavo al ‘Lecco’ – racconta il nostro Riccardo Benedetti – passavo direttamente per la cucina, tanto per dire il genere di rapporti che c’erano tra di noi e la personalità di Andrea. La notizia mi ha lasciato di stucco, è incredibile davvero…”. Tutto il gruppo Telemark Team Livigno si unisce al lutto della famiglia Rupani: “Viene a mancare un grand’uomo”. E ancora: “Ci lascia sgomenti questa notizia ciao Andrea amico dei C.A.O.S Club Alpino Osio Sotto“. Angelo Pigolotti a nome del Gruppo Volontari Curno porge sentite condoglianze. Scioccati Andrea Ferrari, sindaco di Barzio (“Un personaggio unico, insostituibile, del quale sentiremo tutti la mancanza”) e l’ex tecnico della Comunità Montana Alberto Nogara che ne parla in termini di “persona positiva, super attiva capace ed espansiva. Una grande perdita”, mentre si moltiplicano sui vari canali, social e mail, le testimonianze di affetto ed i ricordi di Andrea Rupani. Come detto con volumi quantitativi che non trovano alcun precedente riscontro.
Numerosissimi in particolare i segni del lutto e le condoglianze espresse alla famiglia da parte di compaesani introbiesi che ben conoscevano l’imprenditore valsassinese.
Una mancanza, quella di Rupani, che si sente già fortissima, a pochissime ore dalla notizia dell’improvvisa scomparsa del rifugista 45enne. Ai Piani di Bobbio e a Barzio, nel paese natale di Introbio ma anche in tutta la Valsassina e non solo. Centinaia i messaggi “lecchesi”, molte le testimonianze giunte anche da fuori provincia, in un ambiente (quello della montagna) che fuori da ogni retorica sta piangendo una giovane e bella vita terminata troppo prematuramente.
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Sotto: Rupani con Francesco Villa di Ale e Franz