VALSASSINA – Il campanilismo diffuso e mai stemperato del tutto fa sì che ancora oggi, nel terzo millennio, vada in scena la difesa a spada tratta della situazione attuale, mentre la società si evolve e con essa l’organizzazione delle autonomie locali. Che in certi casi le prerogative di un determinato territorio vadano preservate è ovvio, ma i Comuni così come sono delineati oggigiorno non sono stati “scolpiti nella pietra” bensì rappresentano il frutto di grandi trasformazioni. E per questo non è obbligatorio che restino tali. Il passato, al proposito, indica che quantomeno in parte le famose “trasformazioni” sono un fatto noto e sperimentato, in Valsassina e non solo.
La prima svolta con l’avvento di Napoleone nel 1809, allora Ballabio era aggregata a Laorca (che faceva Comune) mentre Narro era con Vendrogno. La seconda e più consistente rivoluzione avvenne durante il fascismo, nel 1927. In molti casi si seguì la strada delle fusioni già effettuate oltre un secolo prima dal Bonaparte.
Fusioni di Comuni – fonte wikipedia
- Baiedo, aggregato nel 1927 a Pasturo
- Ballabio Inferiore, fuso nel 1927 con Ballabio Superiore nel comune di Ballabio
- Ballabio Superiore, fuso nel 1927 con Ballabio Inferiore nel comune di Ballabio
- Barcone, aggregato nel 1927 a Primaluna— [già Napoleone lo aveva soppresso poi fu ripristinato]
- Concenedo, aggregato nel 1928 al comune di Barzio
- Cortabbio, accorpato nel 1927 a Primaluna
- Esino Inferiore, fuso nel 1927 con Esino Superiore nel comune di Esino Lario
- Esino Superiore, fuso nel 1927 con Esino Inferiore nel comune di Esino Lario
- Indovero, accorpato nel 1928 a Casargo
- Vimogno, accorpato nel 1927 a Primaluna idem come barcone
- Pessina accorpato nel 1927 a Primaluna idem come Barcone
Primaluna, dopo le varie annessioni, passò da 501 abitanti nel 1921 a 1.427 nel 1931. Insomma, “fondere” località in enti locali di dimensioni maggiori è tutt’altro che una novità; ma realizzare questo processo al giorno d’oggi – e senza dittatori che lo impongano dall’alto – è impresa ardua. C’è hi vede il Renzi di oggi come una sorta di “monarca assoluto” (dunque non eletto), chissà se con lui si assisterà a una nuova rivoluzione delle autonomie locali stile Napoleone-Mussolini… Non c’è due senza tre?